Pirlo racconta la grande amicizia con Matri: "Alessandro è ipocondriaco, mi inventavo qualsiasi malattia per spaventarlo" - Lazio News 24
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Pirlo racconta la grande amicizia con Matri: “Alessandro è ipocondriaco, mi inventavo qualsiasi malattia per spaventarlo”

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Amicizia a 360° quella tra Andrea Pirlo ed Alessandro Matri. I due dopo essere stati compagni di squadra e di stanza nella Juventus, sono tutt’oggi legati da un grande rapporto.

Il centrocampista, oggi in forza ai New York City, all’interno del suo libro “Penso, quindi gioco”, dedica un simpatico spazio all’attaccante biancoceleste: “Pagava Matri. Pagava sempre Matri, anche in senso figurato. Nesta era emigrato in Canada, De Rossi lo vedevo solo in nazionale, quindi, finché ha giocato nella Juve, non restava che lui: Matri. Il mio ultimo compagno di stanza è sempre la mia prima vittima, per regolamento non scritto. Certe volte era come sparare sulla Croce Rossa, anche se Alessandro preferirebbe bombardare direttamente un ospedale“.

Il playmaker svela poi una lato del bomber, fino ad oggi ignoto: “E’ ipocondriaco, si sente addosso tutte le malattie del mondo senza averne una, certe volte addirittura pensava di essere un giocatore del Torino. Matri è ansioso, ha paura di tutto, il dottore della Juventus lo odiava. Io invece lo adoro. Quando starnutiva diceva “lo sapevo, mi è venuta la polmonite. Dottore…“. Gli spuntava un brufolo: “Ecco, è una reazione allergica a quello che ho mangiato, aiuto, sto per morire. Dottore…”. In campo si trovava da solo davanti al portiere, calciava il pallone da tutt’altra parte, non prendeva neanche la porta:”Mamma mia, colpa della congiuntivite“. E quando Andrea provava a intervenire: “Lo tranquillizzavo:”Sei sanissimo Ale tranquillo. Il problema è che sei una pippa”. Rideva, ma gli veniva mal di denti, smetteva di ridere, e gli bruciava l’orecchio. Gli voglio bene, e mi divertivo con lui, quindi mi inventavo cose che non esistevano: “Ale stai perdendo sangue dal naso”. Lui mi rispose: “Noo. E’ un’epistassi, una piccolissima emorragia”. E a quel punto gli dissi: “Ce l’hai nel cervello l’emorragia”. E lui: “Ho un’emorragia cerebrale?”. Mi arresi“.

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