Infortuni Lazio, dott. Lovati: «C'è una cosa che incide particolarmente»
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Infortuni Lazio, dott. Lovati: «C’è una cosa che incide particolarmente»

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Infortuni Lazio: il dottor Lovati analizza le cause del problema che preoccupa Sarri. Lo specialista si è soffermato anche sui tempi di recupero

La situazione infortuni Lazio continua a tenere in ansia Maurizio Sarri e i tifosi biancocelesti. L’inizio di stagione è stato segnato da numerosi stop muscolari e fisici che hanno colpito diversi giocatori chiave, mettendo in difficoltà il tecnico nella gestione della rosa. Ai microfoni di Radiosei, il dottor Stefano Lovati, specialista in ortopedia e traumatologia ed ex responsabile ortopedico del club, ha analizzato in modo approfondito le possibili cause di questa emergenza.

Un problema complesso e multifattoriale

Secondo Lovati, la questione infortuni Lazio non può essere ricondotta a un solo fattore: «La situazione è preoccupante, soprattutto dopo lo stop di Castellanos. In questi casi, le problematiche sono sempre multifattoriali. Possono incidere il tipo di terreno, la preparazione atletica, la stanchezza accumulata e persino lo stress emotivo».

Il medico ha ricordato anche la sua esperienza diretta a Formello: «Quando ero alla Lazio tra il 2008 e il 2016, abbiamo avuto problemi dopo la rizollatura dei campi. I terreni troppo morbidi favoriscono infortuni tendinei, mentre quelli duri causano lesioni muscolari. In quel periodo, scegliendo il campo su cui i giocatori si trovavano meglio, riducemmo sensibilmente gli infortuni».

Le condizioni climatiche e lo stress

Il dottor Lovati ha escluso che le temperature di questo periodo siano una causa determinante, sottolineando piuttosto l’importanza dello stress e della tensione psicologica: «C’è un legame diretto tra stato emotivo e reattività muscolare. Se un giocatore vive un momento di pressione o di stanchezza mentale, il muscolo può reagire in modo anomalo».

I casi specifici: Rovella, Vecino e Zaccagni

Parlando dei singoli casi, Lovati ha spiegato che Rovella sta seguendo una terapia conservativa per evitare l’intervento: «Se entro 20-30 giorni non ci saranno miglioramenti, sarà necessario valutare altre soluzioni». Su Vecino, invece, l’ex medico biancoceleste ha sottolineato come molto dipenda dalla sensibilità del giocatore: «Ci sono atleti che riescono a convivere con piccoli problemi e scendere in campo, ma bisogna evitare di forzare troppo».

Per quanto riguarda Zaccagni, Lovati ha invitato alla prudenza: «Forzare una lesione è un errore. Ogni muscolo ha i suoi tempi di recupero: in media, per un problema all’adduttore servono circa 20-25 giorni».

Infortuni Lazio: serve equilibrio

La conclusione dell’esperto è chiara: la gestione degli infortuni Lazio deve passare da un approccio equilibrato, che tenga conto di campi, preparazione, stress e tempi fisiologici di recupero. Solo così Sarri potrà ritrovare una squadra competitiva e al completo. LEGGI ANCHE >>> Infortuni Lazio, parla il coordinatore dello staff medico Rodia: «Situazione critica? Non siamo preoccupati in casa Lazio»

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