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Reina è il playmaker della Lazio: che numeri con i piedi! – ANALISI TATTICA

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Atalanta Lazio ha rilanciato le ambizioni dei biancocelesti di Simone Inzaghi complice anche l’ennesima prova di livello di Milinkovic-Savic e di Reina in versione “playmaker”

La Lazio si riscatta alla grande dopo l’eliminazione in Coppa Italia, centrando al Gewiss Stadium un successo tanto difficile quanto decisivo in termini di classifica. I biancocelesti sono stati bravi a indirizzare il match sui binari giusti, visto che il gol dopo pochi minuti di Marusic ha consentito agli ospiti di fare il tipo di partita che volevano.

E’ stata una partita che ha mostrato con evidenza molti pregi della Lazio di Inzaghi che spesso non vengono sottolineati abbastanza. I biancocelesti vengono quasi sempre elogiati per l’efficacia delle proprie ripartenze in campo aperto, dando l’idea di una squadra “vecchio stile”. In realtà, la Lazio si distingue per un palleggio dal basso tanto insistito quanto “contemporaneo”. E’ una delle formazioni che coinvolge di più il portiere nella costruzione: lo scopo è quello di attirare gli avversari in avanti per poi attaccare in campo aperto, esaltando così la verticalità di giocatori come Immobile e Correa.

Reina è diventato titolarissimo proprio per questo motivo, per le sue grandi qualità nella costruzione. Queste si sono viste con chiarezza nel match di Bergamo, dove il portiere spagnolo è stato decisivo nel superare le intense marcature a uomo di Gasperini. La Lazio non ha palleggiato molto sul breve nella propria trequarti: si è affidata tantissimo al proprio estremo difensore che, non a caso, è stato insieme a Milinkovic-Savic il giocatore biancoceleste con più passaggi (ben 55).

Per risalire il campo e arrivare nella trequarti rivale, era decisivo il contributo dell’ex Napoli nella costruzione: aveva modo i verticalizzare grazie a una Lazio che attirava bene il pressing orobico in avanti. Reina ha offerto un set di passaggi tanto vario quanto efficace: a seconda della situazione, sapeva se effettuare un filtrante tra le linee o se invece alzare di più la palla. Ben 17 lanci lunghi azzeccati per lo spagnolo.

A usufruire dei suoi passaggi è stato soprattutto Milinkovic-Savic. Nonostante Gasperini gli avesse messo Toloi addosso, il serbo si è mosso con grande qualità su tutto il terreno di gioco, riuscendo a leggere correttamente la zona in cui ricevere libero. Una volta entrato in controllo del pallone, l’interno è il regista offensivo biancoceleste: ha generato parecchie occasioni, basti pensare che è stato il calciatore con più passaggi riusciti verso l’ultimo terzo di campo. Per risalire il campo, Reina si è affidato soprattutto a Milinkovic.

Due situazioni in cui Milinkovic riceve in zone diverse del campo. Nella prima, Reina lancia lungo: nella seconda, esce addirittura dalla propria area di rigore e serve il serbo con un bel filtrante.

Tante occasioni biancoceleste sono proprio nate da passaggi di Reina, che è stato bravo a innescare i compagni, i quali erano vicini tra di loro proprio per combinare sul breve e manomettere le marcature orobiche.

Ne è un esempio l’occasionissima di Lazzari della ripresa, che nasce proprio dal portiere. Lo spagnolo serve molto bene Correa con un bel filtrante da dietro: spalle alla porta, l’argentino serve Milinkovic-Savic a rimorchio, il quale di prima lancia Lazzari in profondità. Giocate a memoria che dimostrano come la gara sia stata preparata correttamente per punire gli scompensi rivali.

Lazzari si invola alle spalle di Maehle. Tutto nasce da Reina, che serve molto bene Correa che effettua un prezioso movimento a venire incontro (e che oltretutto porta fuori posizione il difensore).

E’ stato importante anche il contributo di Marusic, che si sganciava in avanti quando Reina palleggiava dal basso. L’esterno si stringeva, schierandosi vicino a Immobile e Correa: lo scopo era sfruttare le sue buone qualità fisiche, con il portiere spagnolo che ha spesso lanciato su di lui.

Con Luis Alberto che rimaneva più bloccato quando i biancocelesti costruivano da dietro, questo movimento di Marusic consentiva alla Lazio di riempire lo spazio svuotato dallo spagnolo e di avvicinare così un giocatore alle punte. Ben 3 duelli aerei vinti per lo svizzero, con i biancocelesti che hanno così ben sfruttato le sue doti nel gioco aereo.

Marusic, molto stretto, riceve bene un lancio da dietro di Reina e di prima serve Correa vicino. La Lazio ha così una situazione pericolosa. Anche qui il lancio del portiere è millimetrico.

Insomma, è stata una partita che ha fatto capire come mai Reina sia diventato imprescindibile per Inzaghi. Anche per una squadra diretta e verticale come la Lazio, è decisiva la presenza di un portiere così abile con i piedi, un vero e proprio playmaker arretrato. Da lui sono nate tantissime occasioni, come per esempio il lancio che ha portato al raddoppio di Correa.

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