Felipe Anderson: «Che onore vestire la 10 di Pelè. Luis Alberto è un mago davvero! il mio 2022...»
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Felipe Anderson: «Che onore vestire la 10 di Pelè. Luis Alberto è un mago davvero! il mio 2022…»

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Felipe Anderson è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, ecco le parole del brasiliano

Le parole di Felipe Anderson ai microfoni di Lazio Style Radio:

PELÈ – «In Brasile, prima che un bambino cammini, riceve come regalo un pallone. Io sono cresciuto ascoltando le storie sul Re del Calcio e quando sono andato al Santos, ho visto quello che ha fatto lì, sognavo di vestire la sua 10. Ci sono riuscito ed è stato un onore avere un riferimento come lui nel calcio mondiale. Giocare nella sua stessa squadra, giocare con la sua maglia… Mi vengono ancora i brividi. Siamo tristi, ma sarà sempre una leggenda».

MEMORIA AL SANTOS – «Lì ho visto tutti i video possibili, mi sono innamorato delle sue giocate, quello che faceva, come pensava il calcio. Quando ero nelle giovanili del Santos abbiamo avuto degli insegnanti che hanno giocato con lui e ci raccontavano tante storie. Dicevano fosse devastante, nessuno ci credeva potesse essere così forte».

NUMERO DI MAGLIA – «La Corona era anche sulle nostre maglie, sulla mia 10 erano disegnate nello 0. Lui ci guardava allo stadio, io avevo la sua 10, era una responsabilità enorme. Io sono sicuro che lui guardasse chi portava il suo numero, io avevo 17 anni, che emozione. Con lui ho parlato poco, veniva quando vincevamo, ma avevamo tutti i brividi e nessuno riusciva a dire niente».

MITO DELLA NUMERO 10 – «Il numero 10, quando pensi, è un giocatore che inventa, a fare qualcosa che nessuno si aspetta. Oggi c’è Luis Alberto, lo chiamano Mago perchè inventa cose che nessuno si aspetta, nemmeno noi in campo. Guarda sempre avanti. Noi brasiliano siamo passi per questo numero, i 10 devono sempre fare la differenza».

CRITICHE – «In Brasile siamo tanti, quando le cose non vanno bene le critiche sono altrettante. Oggi nel calcio è tutto più immediato: se in una partita vai male, si vede subito. Manca pazienza».

GIOCATA DI PELÈ PREFERITA – «Quella con l’Uruguay. Perchè a me piace quando un giocatore legge i movimenti del difensore e prova i movimenti col corpo, questi dribbling fanno la differenza».

GOL A BERGAMO – «Sapevo che dovevo stringermi e farlo corto, perchè nessuno se lo aspetto. Se riesci a leggere prima, sai già cosa fare. Quelle giocate lì mi esaltano di più».

2022 – «L’anno della maturità. Quando sono tornato, mi chiedevano se ero come nel 2014 e io rispondevo che ero più forte, anche se non giocavo da due anni. Il calcio è molto fisico, dobbiamo essere preparati fisicamente e mentalmente, ho visto molte partite in cui sono stato concentrato per 90 minuti e mi danno fiducia di poter fare ancora meglio. Dopo viene anche l’esaltazione della tecnica, l’improvvisazione, delle giocate che mi appartengono».

AUGURIO  – «Ai tifosi voglio fare gli auguri di Buone Feste. Speriamo di portare la Lazio ai primi posti, noi vogliamo lottare per voi, vi aspettiamo allo stadio per sostenerci come sempre».

 

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