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Lazio, l’espulsione di Gila continua a far discutere: c’è un precedente di Mancini che conferma l’utilizzo di un metro differente. I dettagli

Lazio, il rosso a Gila è al centro di una polemica. Mancini ha utilizzato parole molto più dure contro il Cagliari e non è stato espulso
L’episodio dell’espulsione di Mario Gila durante Lazio – Bologna continua a far discutere tutto l’ambiente biancoceleste e non solo. La partita della Lazio è stata segnata da un momento controverso: il difensore spagnolo, dopo aver commesso un fallo giudicato da ammonizione, si è rivolto al direttore di gara con un commento poco elegante, definendolo “scarso”. Una frase certamente evitabile, ma che ha portato l’arbitro a reagire in modo immediato e piuttosto severo, sventolando il cartellino rosso diretto. Un episodio che ha condizionato la gara della Lazio e acceso il dibattito sulla gestione disciplinare nel nostro campionato.
Come spesso accade in Serie A, soprattutto quando la Lazio è coinvolta in situazioni arbitrali delicate, si torna a parlare di due pesi e due misure. La società biancoceleste e molti tifosi hanno lamentato una disparità evidente rispetto ad altre decisioni prese nella stessa giornata di campionato, alimentando la sensazione di una mancanza di uniformità nei giudizi.
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Un esempio emblematico arriva da Cagliari – Roma, match in cui l’arbitro ha espulso Celik per un fallo da ultimo uomo su Folorunsho. La Roma, esattamente come la Lazio qualche ora prima, ha protestato in campo, ma la reazione del direttore di gara è stata completamente diversa. Gianluca Mancini, infatti, si è rivolto all’arbitro con parole decisamente più dure di quelle pronunciate da Gila: “Ma che c*zzo fai, stai rovinando la partita”. Un’espressione ben più aggressiva, che in molti si sarebbero aspettati venisse punita con un cartellino rosso diretto, come accaduto al difensore della Lazio.
Eppure, mentre in Lazio – Bologna il direttore di gara Fabbri ha scelto la linea dura nei confronti del centrale spagnolo, all’Unipol Domus l’arbitro Zufferli ha preferito soprassedere, proseguendo la gara senza ulteriori provvedimenti disciplinari. Una differenza di comportamento che ha inevitabilmente acceso polemiche, soprattutto tra i sostenitori della Lazio, convinti che l’episodio di Gila sia stato gestito con un eccesso di zelo.
La Lazio, già in difficoltà per una stagione complessa, non aveva certo bisogno di un’altra decisione controversa per complicare ulteriormente la propria corsa in campionato. Gli episodi come questo alimentano un dibattito ormai storico sul metro di giudizio arbitrale, con la Lazio spesso al centro di decisioni contestate. Resta la sensazione che serva maggiore coerenza, affinché tutte le squadre – Lazio compresa – possano affrontare le partite con la certezza di un regolamento applicato in modo uniforme.
