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Flaminio Lazio, progetto in stand-by? Tutto rinviato a dopo le feste! Attesa per la mossa di Lotito: ecco cosa è successo e i motivi dello stop

Flaminio Lazio, dossier congelato: il progetto Lazio resta fermo tra vincoli e attese istituzionali. La ricostruzione de La Repubblica
Il dossier Flaminio è momentaneamente fermo. «Se ne riparlerà dopo le feste»: è questa la linea che filtra dai corridoi del Campidoglio, secondo quanto riportato dall’edizione odierna di La Repubblica. Una pausa solo apparente, perché in ambiente politico e sportivo tutti sono consapevoli che Claudio Lotito potrebbe tornare alla carica da un momento all’altro, soprattutto alla luce dell’avanzamento del progetto per il nuovo stadio della Roma, dossier che ha inevitabilmente riacceso l’attenzione anche a Formello.
Dall’ultimo faccia a faccia tra Lotito e il sindaco Roberto Gualtieri non sono emersi nuovi aggiornamenti ufficiali. L’idea del presidente della Lazio resta però ben definita: una struttura da circa 50mila posti (fino a 50.570), per un investimento complessivo stimato in 438 milioni di euro, da finanziare principalmente attraverso mutui e autofinanziamento. Il piano prevede l’acquisto dello stadio Flaminio oppure, in alternativa, un affitto di lungo periodo (99 anni), con l’obiettivo di rendere l’impianto operativo tra il 2029 e il 2030.
Un primo spiraglio positivo è già arrivato nei mesi scorsi, con un parere informale favorevole dell’Avvocatura capitolina, messo nero su bianco e considerato un passaggio preliminare importante. Tuttavia, il vero nodo resta irrisolto ed è sempre lo stesso: il vincolo storico che grava sul Flaminio, considerato a tutti gli effetti un monumento nazionale.
Il progetto di riqualificazione prevede un ampliamento attraverso la realizzazione di un secondo anello da innestare sulla struttura esistente, che verrebbe completamente coperta. Una soluzione ambiziosa, ma che dovrà necessariamente passare dal vaglio della Soprintendenza di Stato, chiamata a esprimersi sulla compatibilità dell’intervento con i vincoli architettonici e storici. In caso di via libera, resta comunque pronta la reazione della famiglia Nervi, eredi dell’architetto che progettò l’impianto, decisi a presentare ricorso per tutelare l’identità originaria dello stadio.
Come sottolinea La Repubblica, il 2026 sarà un anno chiave per comprendere fino in fondo le reali ambizioni di Lotito sul Flaminio. Per ora il progetto resta congelato, sospeso tra prudenza politica, ostacoli burocratici e una partita istituzionale che, dopo le feste, è destinata inevitabilmente a riaccendersi.
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