Curva Nord, come cambia il rapporto con de Vrij?

L’addio annunciato di Stefan de Vrij cambia il rapporto tra il calciatori e i tifosi della Lazio: ecco come la pensano i sostenitori biancocelesti

Si parta da un presupposto: tutti sono utili, nessuno è indispensabile. Come un terremoto che squarcia il cuore dei tifosi, le parole di Igli Tare hanno accoltellato l’ambiente prima di Lazio-Verona: «Stefan de Vrij non rinnoverà, la società ritira la propria offerta. C’è un limite a tutto». Dichiarazioni che piovono dal nulla, come un acquazzone improvviso che in pochi secondi cambia ogni scenario e prospettiva. Troppe indecisioni, attese infinite, zero riconoscenza. Si perchè Roma è ormai la dimora di de Vrij, il luogo dove ha conosciuto la sua nuova fiamma, dove è cresciuto calcisticamente, sede del club che lo ha aspettato nonostante i numerosi infortuni. E’ stato lo stesso olandese ad ammetterlo: «Capisco la delusione dei laziali e mi fa male andar via in questo modo. Anche se qui sono felicissimo e mi sento a casa, ho bisogno di uscire dalla confort zone per raggiungere gli obiettivi desiderati». Parole già sentite tante volte che riportano alla mente dei fans capitolini gloriose partenze come quelle di Giordano, Nesta o Nedved fino ad arrivare a quelle più recenti con Hernanes, Candreva e Keita Baldé. Ma stavolta come l’hanno presa i tifosi della Lazio?

LA REAZIONE DEL POPOLO – Se ne farà una ragione la tifoseria biancoceleste. Dalla Curva Nord si alza infatti solo un grido: «Conta la maglia», il simbolo e niente più. «I giocatori passano, la Lazio resta», questa è la certezza degli ultras che non pensano nè a fischi e nè a contestazioni. Soltanto la richiesta di dare il massimo fino al termine del contratto, poi un «grazie comunque» prima dell’eterna indifferenza. De Vrij dovrà adesso accompagnare i fatti alle parole, per non deludere il club e la gente che lo ha trattato come un figlio per quattro lunghe stagioni.