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Lazio, Sarri si ‘sacrifica’ per i biancocelesti: il Comandante cambia rotta

Lazio, il nuovo volto di Sarri: meno possesso, più concretezza. I numeri del cambiamento
Il tifoso biancoceleste era abituato a un certo tipo di Sarri, ma oggi il tecnico toscano è costretto a mostrare un volto diverso. La sua Lazio non è più una squadra di palleggio come avrebbe voluto il “Comandante”: è fisica, corre, strappa, ma non possiede la qualità tecnica dei primi anni della sua gestione.
Per questo motivo il gioco è cambiato. La Lazio ora si affida al contropiede, sfruttando gli spazi concessi dagli avversari. Sarri, pur di valorizzare le caratteristiche dei suoi uomini, ha messo da parte i suoi principi, rinunciando al possesso palla. Lo ha fatto quasi sempre, con due sole eccezioni: contro Verona e Sassuolo, dove i biancocelesti hanno mantenuto rispettivamente il 70,04% e il 59,03% di possesso. In tutte le altre sfide, invece, la Lazio è rimasta sotto: dal derby con la Roma (48,93% contro il 51,07% giallorosso), al match di Genova (34,88% contro il 65,12% della squadra di Vieira), fino all’Olimpico contro il Verona di Baroni (51,26% a favore degli ospiti).
Le scelte di Sarri non sono casuali: sono dettate dalla necessità di adattarsi a un organico che, tra infortuni e limiti tecnici, non gli consente di proporre il suo calcio ideale. Emblematico il tentativo in allenamento di schierare Basic come esterno offensivo.
Oggi la Lazio è una squadra che difende e riparte. Il “Sarrismo” resta in stand-by, sacrificato sull’altare della praticità.