Tare: «Un titolo al match? Cronaca di una morte annunciata. Il rigore su Sergej è netto! Noi vittime del Var»
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Tare: «Un titolo al match? Cronaca di una morte annunciata. Il rigore su Sergej è netto! Noi vittime del Var»

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Al termine di Milan-Lazio – match vinto dai rossoneri grazie al gol di Kessié – è intervenuto ai microfoni di DAZN Tare

Il Milan riesce ad uscire vincitore dallo scontro diretto con la Lazio di questa sera. A decidere la sfida il gol di Kessié, che concretizza in porta calcio di rigore assegnato da Rocchi dopo l’intervento di Durmisi su Musacchio. Pesa sull’operato dell’arbitro, il fallo di Rodriguez su Milinkovic non sanzionato. A qualche minuto dal termine del match, il ds della Lazio Igli Tare è stato nuovamente intervistato ai microfoni di DAZN: «La storia di una morte annunciata, quello che pensavamo succedesse prima della partita è effettivamente successo. Ci dispiace perdere una partita giocata alla grande, doveva essere decisa sul campo. Mi riferisco anche alla velocità dell’arbitro di fischiare il rigore prima, si vedeva da mille metri che non c’era. Il secondo poteva starci oppure no, il giocatore del Milan poi cade come se gli avessero sparato. Quello su Milinkovic è rigore netto, è vero che c’è un minimo contatto con la palla, ma c’è un grande fallo su Sergej. Chi gioca a calcio, sa bene che ci poteva stare rigore ma soprattutto un minimo dubbio dell’arbitro di rivedere l’azione. Non mi piace vernire qui e fare la vittima. Non è stato possibile decidere le cose sul campo. Concludiamo questo campionato. Abbiamo una grande rivincita tra dieci giorni».

Il direttore sportivo Igli Tare è poi intervenuto in conferenza stampa rispondendo alle domande dei cronisti.

Che partita ha visto?

«Io penso che nel primo tempo meritassimo il vantaggio, penso alla parata di Reina su Immobile, ma anche sul palo di Immobile. Nel secondo tempo con l’uscita di Correa ci siamo abbassati e non abbiamo giocato come nel primo».

Il vostro allenatore ha un atteggiamento sopra le righe?

«Noi siamo dirigenti, dobbiamo essere a mente fredda, sopratutto gli allenatori, ma la Lazio l’anno scorso è rimasta fuori dalla Champions per un  punto. Contro il Milan anche l’anno scorso ci fu un episodio incriminato per fallo di mano di Cutrone, neanche rivisto al Var. Abbiamo subito tantissimo. Prima o durante una partita ci può essere nervosismo ma è un anno intenso di preparazione e lavoro, questa gara pensavamo potesse essere decisa dalla bravura delle squadre, ma è stata decisa da episodi che hanno inciso tanto, ci dispiace. Noi non dobbiamo fare le vittime, ma penso che meritiamo di lottare per arrivare in Champions».

Come ha già detto, se era rigore per il Milan era rigore anche per la Lazio?

«Assoultamente sì, Rodriguez sfiora la palla ma fa anche un gosso fallo su Milinkovic e così dovrebbe essere rigore. Al Milan era stato fischiato in fretta il primo rigore poi tolto dal Var. Andiamo avanti, c’è un finale di stagione ancora da discutere, siamo ancora in gioco matematicamente. Poi soprattutto la seconda semifinale qui a Milano tra dieci giorni. Dobbiamo rimanere concentrati».

Cosa è successo nel parapiglia finale?

«C’era nervosismo, quando c’è un finale così è normale che da parte dei nostri ci fosse. Adesso le acqua si sono calmate».

Infine:

«La Lazio l’anno scorso è stata, tra viroglette, vittima di episodi Var. Quest’anno ci sono stati altri episodi. L’importanza di certe società sappiamo tutti qual è . Noi lavoriamo passo dopo passo, con organizzazione societaria e tecnica per diminire il gap con queste squadre. Negli ultimi due anni penso che Lazio meritasse molto di più di quel che ha raccolto».

Igli Tare ai microfoni di Sky Sport

Poi Igli Tare è intervenuto ai microfoni di Sky Sport«E’ successo quello che pensavamo succedesse, venivamo da episodi che potevano lasciare tante discussioni. Speravamo che la gara di potesse decidere sul campo e non dagli episodi, ma così non è stato. Fischiare due rigori in 30 secondi penso sia un record nel calcio italiano. Non dobbiamo avere rabbia, dobbiamo ragionare a mente fredda perché c’è ancora un finale di campionato da giocare. Tra dieci giorni torneremo qui per la finale di Coppa Italia e speriamo di essere noi. Poteva anche fischiare il rigore su Milinkovic nel finale, ci aspettavamo questi episodi viste le polemiche delle scorse settimane. Un po’ d’esperienza ce l’abbiamo, noi siamo una squadra che l’anno scorso ha perso la Champions per tanti episodi, uno dei tanti è stato il gol per fallo di mano di Cutrone, tutti lo hanno visto tranne gli arbitri e la VAR. Però non facciamo le vittime e andiamo avanti. Ritengo Rocchi il miglior arbitro italiano, per questo mi aspettavo delle valutazioni con un po’ più di freddezza. Rispettiamo le decisioni dell’arbitro, ma mi aspettavo che concedesse il rigore di Milinkovic. Manca un’ammonizione su una simulazione di Piatek e non c’era quella di Luis Alberto che salta la prossima gara».

Igli Tare a Lazio Style Radio

Infine, il ds biancoceleste ha analizzato il match a Lazio Style Radio«L’immagine di Bakayoko e Kessie con la maglia di Acerbi? Noi dobbiamo ripartire da noi stessi, non da questi episodi, poi se qualcuno sbaglia non gli va data retta ma presa come uno sfottò. Dobbiamo concentrarci sulle due partite prima di tornare a Milano. L’anno scorso tutti hanno visto ciò che la Lazio ha subito con la VAR ma dobbiamo incriminarci anche le partite con Spal e Sassuolo, la matematica però non ci ha ancora condannati e dobbiamo giocarcela fino alla fine. Ci dispiace di non essere andati in vantaggio nel primo tempo, abbiamo dominato, nel secondo ci siamo abbassati per il cambio di Correa e non siamo riusciti a fare lo stesso. Luis Alberto? Salta la prossimapartita perchè era diffidato, ma c’era anche un giallo su Piatek per simulazione: sono tanti gli episodi che potevano essere giudicati diversamente. Adesso dobbiamo rialzarci e guardare avanti. Inzaghi? C’è tanta amarezza, era una partita che speravamo decidere sul campo e non con gli episodi, anche lui ha tanta tensione addosso soprattutto per il momento che attraversa la squadra. Abbiamo deciso di non far parlare nessuno proprio per avere più tranquillità. Champions? Io ci credo fino in fondo, c’è la possibilità anche se questo sembra il momento più sagliato per dirlo, dobbiamo reagire con freddezza per fare un grande finale di stagione».

 

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