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Pellegrini: «Amo la Roma e questo non cambierà mai. Mancini mio fratello di sangue diverso»
Pellegrini: «Amo la Roma e questo non cambierà mai. Mancini mio fratello di sangue diverso». Le parole del centrocampista giallorosso
Intervistato nel post partita di Lazio Roma, il match winner Lorenzo Pellegrini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a Dazn.
Ti sei commosso dopo aver segnato. Quanto c’è in questo gol?
«C’è tanto. Mi sono un po’ commosso dopo il gol perché lui lo sa (Mancini, ndr), magari non tutti lo sanno, ma da quando mi sono fatto male le persone che mi sono vicine sanno quanto ci tenevo a tornare, a tornare bene. Oggi sono riuscito a farlo, a tornare in campo dall’inizio, a vincere questo derby per la nostra gente, tanto per la mia famiglia, e lui fa parte della mia famiglia, e per tutte le persone che mi sostengono e che mi vogliono bene, che mi sono state vicine in questo periodo difficile, fatto di fatica ma anche di tanta volontà».
Hai visto lo striscione “bentornato capitano”. Per loro lo sei ancora. Li quindi ci sono persone che ti vogliono bene.
«Ci sono un sacco di persone e di uomini, veramente, con tanta personalità, che tengono tantissimo alla Roma e io mi sento orgoglioso di essere uno dei capitani, uno dei responsabili di questo: di trasmettere questa passione che c’è, che manda avanti la Roma, dei nostri tifosi, a chi arriva, a chi viene e magari ancora non ha capito dov’è. E in questo c’è lui (Mancini, bdr), che non è un mio compagno di squadra: è più un fratello, forse. Un fratello di sangue diverso, ma un fratello, un grande fratello».
Hai mai pensato di andare via dalla Roma quest’estate, da quella che consideri casa tua?
«Penso che, al di là di tutti i ragionamenti e le parole che uno può dire, ci sia una costante: io amo la Roma. Da quando sono arrivato e fino a quando indosserò questa maglia, non ci sarà mai un momento in cui Lorenzo darà qualcosa di meno. Non so cosa riserverà il futuro, perché la vita è imprevedibile. Basta guardare cosa è successo: ero a un passo dall’andare via e non si sapeva nemmeno come avrei superato l’infortunio. Oggi torno titolare in un derby e segno il gol della vittoria. Il calcio è imprevedibile, ed è proprio questa la sua bellezza. Io lo vivo fino alla fine con la maglia che amo addosso».
Quattro gol nel derby, quattro vittorie, ma tutte sotto la Curva Nord. Adesso manca l’altra parte. Cosa significa per te?
«Chi mi vuole bene lo sa che mi manca fare un gol sotto la Curva Sud. Vorrei continuare la mia corsa e andare a festeggiare con la mia gente, ma a parte gli scherzi, va bene sotto la Sud, sotto la Nord, va bene anche sotto la Tevere se ci mettono una porta. Scherzi a parte, è sempre bello segnare, ma il resto della squadra ha fatto un grande lavoro e noi siamo felici della vittoria. Grazie ragazzi, ora ci fermiamo un attimo».