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Nuno Tavares, Marcolin smorza l’entusiasmo: «L’estate vale zero, voglio vederlo quando…»

Nuno Tavares, Marcolin smorza l’entusiasmo: «L’estate vale zero, voglio vederlo quando…». Il terzino della Lazio stava dando segnali positivi
Nel calcio d’agosto, intriso del profumo dell’erba appena tagliata e delle speranze dei tifosi, è facile lasciarsi sedurre dalle promesse. Le amichevoli estive, prive della pressione asfissiante dei tre punti, diventano un palcoscenico ideale dove i nuovi acquisti possono mostrare le loro doti migliori, accendendo l’entusiasmo di un’intera piazza. In casa Lazio, mentre la squadra di Maurizio Sarri continua a plasmare la sua identità basata su una solida e collaudata organizzazione difensiva, l’attenzione si concentra inevitabilmente sui volti nuovi chiamati ad aggiungere imprevedibilità e spinta alla manovra. Tra questi, spicca senza dubbio il nome di Nuno Tavares.
Il terzino portoghese incarna perfettamente il prototipo del calciatore moderno capace di infiammare il precampionato: velocità esplosiva, progressione palla al piede e una naturale, quasi irrefrenabile, propensione a proiettarsi nella metà campo avversaria. Le sue sgroppate sulla fascia hanno già offerto un assaggio del potenziale che può portare alla rosa biancoceleste, un’arma in più per scardinare le difese chiuse e offrire soluzioni offensive alternative. Tuttavia, l’integrazione di un talento così istintivo e votato all’attacco nel rigido e complesso scacchiere tattico di Maurizio Sarrirappresenta una delle sfide più affascinanti della nuova stagione. Per il “Comandante”, la disciplina difensiva, la corretta postura del corpo e il movimento sincronizzato della linea non sono opzionali, ma pilastri fondamentali del suo credo calcistico. La domanda, dunque, sorge spontanea: la Lazio potrà permettersi la “spinta forsennata” di Tavares senza pagare dazio in termini di equilibrio? Sarà possibile per Sarri smussare gli eccessi del suo nuovo allievo, trasformando la sua energia grezza in un’arma tatticamente sostenibile?
A gettare acqua sul fuoco dei facili entusiasmi è l’ex centrocampista e oggi apprezzato opinionista Dario Marcolin, che sulle pagine del Corriere dello Sport invita alla calma e alla pazienza. Interrogato sulla fiducia da riporre nel percorso di crescita del portoghese, Marcolin offre una prospettiva pragmatica e radicata nella realtà del campionato italiano.
Fiducioso per l’apprendistato di Tavares? «L’estate vale zero, è un periodo di costruzione, non di valutazione. Contano le partite vere, già a Como l’impatto sarà tosto. Nuno ha bisogno di diventare più tattico, con meno spinta forsennata».