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Marcolin: dal campo alla TV, tra ricordi di Lazio e amicizie indimenticabili

Marcolin: dal campo alla TV, tra ricordi di Lazio e amicizie indimenticabili in casa biancoceleste. L’intervista all’ex centrocampista
Dario Marcolin, ex centrocampista di Lazio e Cremonese e oggi volto di punta di DAZN, ha raccontato a La Gazzetta dello Sport un viaggio tra passato e presente, svelando aneddoti di carriera e rapporti umani che hanno segnato la sua vita. Oggi è uno dei commentatori più apprezzati, stimato sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori. «Quando ho smesso, tutti volevano fare gli allenatori. Oggi, invece, molti sognano di lavorare in televisione», ha spiegato, sottolineando come la sua forza sia la competenza tecnica nelle domande e nelle analisi.
Gli anni alla Lazio e il “mondo dei grandi”
Dopo l’esordio con la Cremonese, Marcolin approdò alla Lazio negli anni ’90, trovandosi subito accanto a campioni come Giuseppe Signori (bomber e simbolo biancoceleste), Aron Winter (centrocampista olandese di grande esperienza) e Paul Gascoigne (talento inglese geniale e imprevedibile). «A Roma ho capito di essere entrato nel mondo dei grandi», ricorda.
Nonostante le tentazioni della capitale, Marcolin si definisce “uomo spogliatoio”: capitano della Nazionale Under 21 campione d’Europa, organizzatore della festa scudetto della Lazio e punto di riferimento per compagni e allenatori. Ha lavorato con tecnici del calibro di Dino Zoff (mitico portiere campione del mondo), Zdeněk Zeman (maestro del calcio offensivo) e Sven-Göran Eriksson (stratega svedese e gentiluomo). Di Eriksson ricorda le lunghe partite a tennis e la capacità unica di gestire un gruppo: «Aveva 30 giocatori e costruiva 30 rapporti importanti. La grande Lazio è merito suo e della sua calma».
Il legame con Sinisa Mihajlovic
Tra i ricordi più intensi, quello di Sinisa Mihajlovic, ex difensore serbo e maestro delle punizioni, con cui Marcolin ha condiviso spogliatoio, panchina e vita privata. «Le nostre famiglie sono molto unite. Ho vissuto Sinisa in ogni fase: padre severo ma capace di sciogliersi con i figli, allenatore diretto e sempre esigente».
Marcolin non dimentica nemmeno i momenti difficili legati alla malattia dell’amico, ma preferisce ricordare la loro quotidianità fatta di calcio, amicizia e rispetto reciproco.
