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Italia femminile, patto di spogliatoio verso la Norvegia

Italia femminile, patto di spogliatoio verso la Norvegia. Le Azzurre credono alla qualificazione alle semifinali dell’Europeo
C’è un rumore sordo e potente che accompagna le Azzurre verso la sfida di questa sera con la Norvegia– valida per i quarti di finale dell’Europeo -, ed è il battito di un cuore collettivo che ha imparato a credere. Non è la presunzione di chi si sente invincibile, ma la forza tranquilla di chi ha guardato in faccia i propri limiti e ha deciso di superarli insieme. Lo spogliatoio non è più solo un luogo fisico, ma è diventato l’anima pulsante di questa squadra, il luogo dove è nato un patto silenzioso.
Le giocatrici si parlano, si cercano, “ci credono”. Hanno la consapevolezza matura di aver già scritto una pagina di storia pur sapendo di non aver ancora mostrato il loro volto migliore. Questa lucidità, anziché generare ansia, ha alimentato una fame diversa, la voglia di dimostrare a sé stesse quanto ancora possano crescere. A spiegarlo stamane è il Corriere della Sera.
La vera scintilla, però, è scoccata in un momento di inaspettata vulnerabilità. La commozione genuina del CT Andrea Soncin dopo la vittoria contro la Spagna ha fatto crollare l’ultimo muro tra tecnico e squadra. In quelle lacrime, le giocatrici non hanno visto solo un allenatore, ma un uomo profondamente coinvolto nel loro viaggio, un compagno di sogni. «Non credevamo fosse così coinvolto», hanno ammesso, e in quella scoperta hanno trovato la motivazione più forte.
Quel momento ha trasformato la squadra. Ora, l’Italia non gioca più solo per un obiettivo, ma anche per l’uomo che ha pianto di gioia con loro. È questa l’alchimia che si porteranno in campo contro la Norvegia: un’unione forgiata nella fatica, cementata dalla fiducia e accesa da un’emozione condivisa. E questa, forse, è la vittoria più bella.