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Isaksen-Lazio, piano rientro: non risponderà alla convocazione della Danimarca

Isaksen, tracciato il percorso di recupero: non risponderà alla convocazione della Danimarca per rientrare in questa data
Un avvio di stagione in salita, una rincorsa forzata per recuperare il tempo perduto e conquistare un posto al sole. La terza stagione di Gustav Isaksen con la maglia della Lazio non inizierà dal primo minuto, ma da dopo la sosta per le nazionali di settembre. Tutta colpa di un’estate sfortunata, segnata pesantemente dalla mononucleosi, una malattia che ne ha minato la preparazione atletica e i cui postumi lo costringono ancora a un lavoro differenziato e a un meticoloso programma di recupero.
Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, il percorso per rivedere il danese in campo è già tracciato. Salterà con certezza le prime due delicate sfide di campionato contro il Como e in trasferta a Verona. L’obiettivo dello staff medico e tecnico è quello di averlo a disposizione, magari per uno spezzone di gara, per la terza giornata contro il Sassuolo, che si disputerà proprio al rientro dalla pausa. In un’intesa totale con il club, Isaksen ha già deciso che non risponderà alla convocazione della Danimarca, preferendo rimanere a Formello per lavorare intensamente sulla sua condizione fisica e ritrovare al più presto il ritmo partita.
Nel frattempo, la concorrenza sulla fascia destra non è rimasta a guardare. Anzi, approfittando della sua assenza, i suoi diretti rivali hanno lanciato segnali importanti durante tutto il precampionato. Sia Matteo Cancellieri che il giovane Pedro si sono resi protagonisti di ottime prestazioni, dimostrando di essere alternative più che valide e seri candidati a una maglia da titolare.
Maurizio Sarri non ha mai nascosto la sua stima per le enormi potenzialità di Isaksen, ma allo stesso tempo non gli ha mai fatto sconti. Il tecnico lo considera un diamante grezzo, un giocatore dal talento devastante che, tuttavia, deve ancora essere disciplinato tatticamente. Ci sono movimenti senza palla, tempi di pressione e scelte di gioco su cui il Comandante non transige e che, se assimilati, potrebbero trasformarlo in un’ala completa e letale. Una volta tornato a pieno regime, la palla passerà a lui. Starà a Isaksen dimostrare di aver fatto tesoro delle indicazioni e di meritarsi la fiducia in una stagione che tutti, allenatore in primis, si augurano possa essere quella della sua definitiva consacrazione.
