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Lazio, scatta la polemica dopo il mancato rosso nei confronti di Mancini. Scattano le polemiche!

Polemica arbitri, doppio metro su Mancini e Basic: tifosi Lazio sul piede di guerra
Il finale di Roma-Como ha acceso numerose polemiche, con decisioni arbitrali che continuano a far discutere tifosi e addetti ai lavori, soprattutto in ottica Lazio. L’episodio più contestato riguarda la mancata espulsione di Gianluca Mancini, difensore giallorosso, per un contatto giudicato violento dai giocatori del Como, che hanno protestato con forza al termine della gara. Un caso che ha inevitabilmente riaperto il dibattito sulla coerenza dei criteri arbitrali, tema molto sensibile anche nell’ambiente Lazio, spesso coinvolto in situazioni simili.
A fare chiarezza sugli episodi è intervenuto Luca Marelli, ex arbitro e attuale moviolista di DAZN. Tuttavia, le sue parole hanno alimentato ulteriori discussioni, soprattutto per la differente valutazione data al contatto di Mancini rispetto a quello che ha portato all’espulsione di Basic in un’altra partita che aveva coinvolto la Lazio. Una disparità di giudizio che non è passata inosservata tra i tifosi biancocelesti.
Analizzando l’episodio che vede protagonista Mancini, Marelli ha parlato di “comportamento antisportivo chiaro”, spiegando come il difensore della Roma sia intervenuto su Ramon con il pallone molto lontano dall’azione, andando diretto sull’uomo. Secondo l’analisi, l’intervento sarebbe stato da cartellino giallo, che avrebbe comportato la seconda ammonizione e quindi l’espulsione. Marelli ha però sottolineato come l’arbitro Feliciani non stesse guardando l’azione, il quarto ufficiale fosse rivolto verso le panchine e solo l’assistente avrebbe potuto vedere l’episodio, ma da una distanza considerevole. Da qui, la mancata sanzione.
Ben diverso il giudizio sull’episodio che ha coinvolto Basic in una gara della Lazio. In quel caso, Marelli è stato netto: “Rosso corretto”. L’ex arbitro ha evidenziato come, oltre al gesto a pallone lontano, sia stato determinante il particolare del pugno chiuso e del colpo al costato dell’avversario. Un elemento che, secondo Marelli, trasmette chiaramente l’idea della forza e configura una condotta violenta, meritevole di espulsione diretta.
Questo doppio metro di valutazione ha fatto storcere il naso a molti sostenitori della Lazio, che chiedono maggiore uniformità nei giudizi arbitrali. In un campionato in cui ogni episodio può incidere sulla classifica, la coerenza delle decisioni resta un tema centrale e fonte di continue discussioni.
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