Hanno Detto
Zazzaroni: «’Lazio come il Torino’? So bene perché Sarri ha usato questa frase»

Zazzaroni: «’Lazio come il Torino’? So bene perché Sarri ha usato questa frase». L’editoriale del direttore del Corriere dello Sport
Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, scrive delle ultime dichiarazioni del tecnico della Lazio Maurizio Sarri.
Così l’amaro Sarri, ieri: «Chi non aveva previsto questi alti e bassi era un folle. Prima di tutto dobbiamo ritrovare i giocatori che abbiamo fuori, poi vediamo a che punto siamo perché ora stiamo solo inseguendo le difficoltà… Era palese che la strada sarebbe stata lunga. Avevo detto fin dalle prime interviste che serviva una pazienza enorme che sorprendentemente sto trovando, ma la devono trovare tutti. Non posso averla solo io».
Lotito non può permettersela, essendo il padre delle difficoltà stagionali (e per qualcuno ventennali) mentre il tifoso ha bucato anche la pazienza di scorta e si ritrova nella triste condizione di sognare in piccolo o di non sognare affatto.
«Siamo al livello del Torino» ha chiosato Sarri. Mentiva? Diceva la verità? Metteva le mani avanti? Apriva l’ombrello in previsione dei probabili temporali? In realtà ha semplicemente sostenuto la tesi più laziale che ci sia: c’è da soffrire. Ma siccome il rumore di fondo è ritmato dai tamburi della rabbia, il viaggio è appena iniziato e esperienza e età del condottiero suggeriscono che nel caos sia facile confondersi e perdere la rotta.
Sarri, che è nato a due passi dalla campagna ma conosce il mare, è costretto a travestirsi da grillo parlante perché sa che niente è più importante che mantenere la bussola salda tra le mani. Se cade nelle onde si va a sbattere. Se cade nelle onde, che l’orchestra suoni o meno, che lo si sia previsto o meno, che chi ha torto ne abbia sempre di più e chi è dalla parte della ragione rinforzi le proprie argomentazioni, la fine è nota: nel 1912 come nel 2025. Il film l’hanno visto tutti. Chiunque ami la Lazio sa che il pericolo esiste. Quando la guerra finirà, come accade nel mondo reale, si penserà a ricostruire. Con Sarri, magari, se la pazienza di nuovo conio dovesse trasformarsi in una moneta che non c’è, in un futuro diverso, nella Lazio di domani.