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Guidolin rivela: «Cragnotti mi voleva alla Lazio. Era tutto fatto, ma…»

Lazio, Guidolin svela il retroscena: «Cragnotti venne a casa mia, sembrava tutto fatto»
Nel giorno del suo 70° compleanno, Francesco Guidolin ha condiviso un ricordo che riguarda da vicino la Lazio. In un’intervista in cui ha ripercorso i momenti più importanti della sua lunga carriera da allenatore, l’ex tecnico ha svelato un interessante retroscena che risale ai tempi in cui stava vivendo il suo momento d’oro alla guida del Vicenza.
Tra le varie opportunità sfiorate, c’è stato anche un contatto concreto con la Lazio di Sergio Cragnotti, uno dei club più ambiziosi d’Italia alla fine degli anni ’90.
«Dopo gli anni a Vicenza, sono stato cercato da diverse grandi squadre – ha raccontato Guidolin – e ci sarei anche andato, se fosse arrivata l’occasione giusta. La Lazio era tra queste. Cragnotti venne addirittura a casa mia per parlarmi del progetto. Sembrava tutto fatto».
L’incontro, avvenuto in un clima informale e familiare, lasciava presagire un futuro in biancoceleste per l’allora emergente tecnico italiano.
«Mentre ero fuori in bici, mi capitava spesso che mi chiamasse Mazzola per fissare un nuovo incontro. Insomma, c’erano segnali forti, la trattativa sembrava davvero avviata».
Tuttavia, nonostante l’interesse evidente da parte della Lazio, l’accordo non si concretizzò mai. Guidolin ammette con sincerità:
«All’epoca non avevo procuratore. Pensavo che bastassero i risultati sul campo per fare il salto, ma ho capito che non era così. Ci rimasi male».
Dopo quell’occasione sfumata, la carriera di Guidolin ha comunque preso una piega positiva, portandolo a Udine, dove ha trovato un ambiente ideale per lavorare con serenità e costruire un progetto duraturo.
«Alla fine sono finito a Udine e lì ho capito che quella era la mia dimensione. Con la società, la città, la gente: tutto si incastrava. Poi sono state altre grandi squadre a cercarmi, ma stavolta sono stato io a dire di no».
Il legame tra Guidolin e la Lazio è quindi rimasto un’occasione mancata, ma anche un ricordo vivido di ciò che poteva essere. Una pagina non scritta della storia biancoceleste, ma che dimostra quanto la Lazio, già allora, fosse un club capace di attrarre i migliori profili del panorama italiano.
