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Lazio, perché Sarri potrebbe preferire Cataldi a Rovella. C’è una spiegazione tattica

Lazio, perché Sarri potrebbe preferire Cataldi a Rovella. C’è una spiegazione tattica dietro alla possibile scelta del tecnico
La Lazio di Maurizio Sarri ha già un’identità chiara: solidità difensiva e ordine tattico. La fase di non possesso, curata in modo maniacale dal tecnico, funziona, ma il vero grattacapo di questo precampionato è l’altra metà campo. La squadra fatica a creare occasioni da gol, apparendo a tratti prevedibile e sterile in attacco. Un netto cambio di rotta rispetto alla gestione Baroni, che puntava su una trazione anteriore, mentre Sarri, fedele al suo credo, pensa prima a dare equilibrio alla squadra partendo da dietro.
La soluzione a questo rebus offensivo risiede nel cuore del gioco, il centrocampo. Con Nicolò Rovella e Mattéo Guendouzi considerati i pilastri inamovibili, il tecnico valuta chi sia il terzo uomo ideale per sbloccare il potenziale offensivo. Le opzioni sul tavolo rappresentano due filosofie tattiche distinte.
La prima porta a Matías Vecino. L’uruguaiano sarebbe l’uomo perfetto per aggredire gli spazi e attaccare l’area avversaria, portando quell’imprevedibilità che al momento manca. La sua capacità di inserimento senza palla creerebbe scompiglio nelle difese avversarie. Il rischio, però, è che resti l’unico incursore, lasciando le ali e la punta troppo isolate.
La seconda soluzione, come riporta il Corriere della Sera, vedrebbe un cambio di gerarchie con un maggiore impiego di Danilo Cataldi. Non si tratterebbe di una preferenza tecnica, ma di una scelta tattica precisa. Cataldi, agendo da “cucitore di gioco”, garantirebbe una manovra più rapida e verticale grazie alla sua visione di gioco, velocizzando il passaggio dalla difesa all’attacco. Questo, però, richiederebbe a Sarri di rivedere parzialmente la sua filosofia, affidandosi più a un regista che a un incursore.
La sfida di lusso di stasera, sabato 2 agosto, contro il Galatasaray fornirà indicazioni cruciali. Le scelte di Sarri per il centrocampo non saranno casuali, ma il primo vero segnale sulla direzione che intende prendere per risolvere l’enigma dell’attacco biancoceleste in vista della Serie A.
