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Lazio, Agostinelli non ha dubbi: «Cedere Castellanos sarebbe un grandissimo errore. Riguardo Dia…»
Lazio, Agostinelli sicuro: «Cedere Castellanos sarebbe un grandissimo errore. Riguardo Dia…». Le dichiarazioni dell’ex allenatore
Raggiunto dai microfoni di Radiosei, Andrea Agostinelli ha analizzato la situazione dell’attacco biancoceleste, soffermandosi sui profili di Taty Castellanos e Boulaye Dia. L’ex allenatore ha evidenziato le differenze tra i due, sottolineando come Castellanos sia un attaccante generoso, abile nel gioco spalle alla porta e nel creare spazi per i compagni. “È uno che lavora tanto per la squadra,” ha detto Agostinelli, “ma deve migliorare nella finalizzazione.”
Su Dia, invece, il giudizio è più orientato alla concretezza: “Ha più istinto del gol, è rapido e sa attaccare la profondità. Tecnicamente forse meno completo, ma più decisivo sotto porta.” Agostinelli ha poi aggiunto che la scelta tra i due dipenderà dal tipo di gioco che la Lazio vorrà adottare nella prossima stagione.
Nel confronto diretto, Castellanos offre più dinamismo e sacrificio, ideale per un gioco corale della Lazio, mentre Dia rappresenta una soluzione più verticale e letale negli ultimi metri. “Servono gol, ma anche equilibrio tattico,” ha concluso Agostinelli, lasciando aperta la riflessione sul futuro dell’attacco laziale. Ecco le sue dichiarazioni complete qui sotto:
PAROLE – «Credo sia estremamente prematuro parlare adesso di questa situazione, tanto premesso, per me cedere Castellanos sarebbe un errore madornale. Capisco che adesso ci siano i primi confronti, che Sarri stia studiando un giocatore come Dia che non ha mai allenato, ma poi c’è un discorso numerico da fare. È impensabile partite con un solo centravanti, oltre al fatto che sarebbe l’ennesimo brutto colpo per un tifoseria che già ha perplessità sulla stagione. Ribadisco, per me cedere oggi Castellanos sapendo di non poterlo sostituire, sarebbe un errore clamoroso”.
Dia è più veloce di Castellanos e sa attaccare meglio la profondità. Dico che sono due buoni centravanti. Poi tra un buon giocatore e uno veramente importante ce ne passa».