Immobile: «L'esperienza con il Borussia è stata positiva, peccato che sia finita così. Klose? E' un mito qui a Roma» - Lazio News 24
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Immobile: «L’esperienza con il Borussia è stata positiva, peccato che sia finita così. Klose? E’ un mito qui a Roma»

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Una nuova vita alla Lazio per Ciro Immobile. L’attaccante napoletano è tornato lo stesso ammirato a Torino, mentre le sue esperienze con Borussia Dortmund e Siviglia non sono state particolarmente felici. Immobile ai microfoni del magazine tedesco Kicker, torna a parlare della sua esperienza in Germania: «Non giudico la mia stagione al Borussia negativamente, ho segnato quattro gol in Champions League e poi sono finito a margine, avrei potuto dare di più e mi dispiace per come ci siamo lasciati, avremmo potuto festeggiare altri successi. L’esperienza in Germania è stata positiva per me, peccato abbia avuto un sapore amaro. Lo dico sinceramente: imparare il tedesco era dannatamente difficile. Al tempo Klopp mi concesse di avere un interprete, mentre Tuchel me lo proibì e mi risultò difficile capire cosa dicesse il tecnico». Poi Immobile parla anche dell’amichevole di domani con la Germania: «Il mio giocatore preferito è Ozil, ma noi abbiamo Buffon, il portiere più forte del mondo ed è ancora più forte di Neuer». Poi su Klose: «E’ un mito qui a Roma, è ancora un eroe, una parte della storia del club e un grande per tutti i tifosi della Lazio. Sono contento che abbia realizzato il suo sogno: cioè quello di entrare nello staff della Nazionale tedesca. Detiene il record di gol nella Coppa del Mondo, chi potevano scegliere se non Miro? Mi servono solo 45 gol per superarlo nella classifica cannonieri della storia del club, un gioco da ragazzi (ride)». Si parla anche di razzismo: «I cori contro i napoletani e la gente del sud sono odiosi. Vivo quest’odio ancora oggi, in tutta l’Italia. Siamo nel 2016, il razzismo dovrebbe essere archiviato, ma molti ancora non lo capiscono. Quando da giovanissimo andai a Torino mi ritrovai in un altro mondo. Culture diverse, ma con un unico scopo. Per questo funzionava. Dopo un anno mi ritrovai in prima squadra con gente come Buffon e Del Piero. Fu un’esperienza fantastica». 

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