2013
La Lazio spreca e il Genoa espugna ancora lOlimpico: decidono Kucka e Gilardino
Cielo scuro sull’Olimpico, nubi fitte, troppo fitte, che coprono, anzi oscurano, il mondo Lazio. Disfatta totale, non c’è scusa che tiene, il grande incubo è tornato a rendere cupa la notte del mondo biancoceleste. Oggi bisognava rialzare definitivamente la testa ma la premiata ditta Kucka – Gilardino l’ha prontamente annichilita con uno scambio boxistico degno del miglior Mike Tyson. Tutto sommato nel primo tempo la Lazio ci prova, vuole vincere e lo dimostra sin dai primi minuti. L’aquila cerca subito di “beccare” il grifone ma la mira di Klose e la reattività di Perin impediscono alla banda Petkovic di sbloccare il match. Dopo queste buone occasioni l’aquila che ben volava nei primi minuti torna ad appollaiarsi nel suo nido e i giocatori sembrano contratti, non riescono a sciogliere il groviglio dei centrocampisti rossoblù, tutto ciò sembra un segno premonitore inequivocabile. Inizia il secondo tempo e la Lazio ci prova, prova ad affondare il colpo con il solito Candreva ma oggi il numero 87 sembra avere le polveri bagnate. Al 5′ si scatenano le proteste biancocelesti per un tocco di mano in area di Antonelli, l’arbitro sorvola ma la massima punizione sembra sacrosanta. Petkovic prova a cambiare le carte in tavola ma al 15′ ecco che Kucka sfrutta al meglio una disattenzione del duo Ciani – Cavanda freddando Marchetti dall’interno dell’area piccola. E’ il disastro, la Lazio si scioglie e sparisce dal campo. Poco dopo ecco che Ciani colpisce maldestramente il pallone con la mano in area di rigore. Penalty sacrosanto con Gilardino che spiazza Marchetti. La reazione non c’è, il pubblico fischia, i cambi non sorbiscono l’effetto sperato, sembra tornare alla mente il famoso Lazio – Bari del gennaio 2010. Arriva il 90′ ed il fischio dell’arbitro Tommasi viene sommerso dal boato di fischi dei tifosi, ormai saturi della situazione. Mestamente tutti tornano negli spogliatoi, c’è da guardarsi negl’occhi e capire cosa succede perchè adesso come adesso “del domani non vè certezza”.
Matteo Mansueti – Lazionews24.com
