Guendouzi Lazio, i da leader a comparsa dei biancocelesti!
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Guendouzi Lazio, il centrocampista è un dilemma: passato da essere leader a comparsa dei biancocelesti! Ecco cosa è successo

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Guendouzi Lazio, il centrocampista è un dilemma: da leader a comparsa dei biancocelesti! Numeri in calo e fiducia da ritrovare. L’analisi

Da trascinatore a pedina smarrita. Il momento di Matteo Guendouzi rappresenta uno dei simboli delle difficoltà della Lazio in questo inizio di stagione. Il centrocampista francese, classe 1999, sembra lontano parente del giocatore grintoso e completo che aveva conquistato Maurizio Sarri nella scorsa annata. Contro l’Atalanta, dopo un mese da spettatore, è tornato in campo con una prova discreta, contribuendo al ritorno del 4-3-3 tanto caro all’allenatore toscano. Tuttavia, i numeri raccontano una flessione evidente.

Come evidenziato dal Messaggero, Guendouzi ha completato appena l’81% dei passaggi nel derby con la Roma, la percentuale più bassa da quando veste la maglia biancoceleste. Solo un dribbling tentato, un cross riuscito (quello per Zaccagni a Reggio Emilia, neutralizzato da Muric), quattro falli commessi e quattro palloni persi: statistiche che confermano la mancanza di brillantezza del francese. Attualmente è settimo nella rosa per palloni recuperati (8) e undicesimo per duelli vinti (17, come Basic), un dato impensabile per uno come lui, abituato a dominare le zone centrali del campo.

Un calo anche in Nazionale

Il momento negativo si riflette anche nella sua esperienza con la Francia. Guendouzi non viene convocato da marzo e, come ha ammesso lui stesso, si sente «ferito nel profondo». Solo un anno fa era un punto fermo per Didier Deschamps, reduce da un gol e un assist contro Israele nelle qualificazioni europee. Oggi è invece l’ombra del “tuttocampista” ammirato tra Marsiglia e Roma, e che aveva trovato in Baroni un estimatore convinto.

Il traguardo delle 100 presenze

Nonostante la crisi di rendimento, Guendouzi resta una pedina importante per la Lazio. Domenica toccherà quota 100 presenze in biancoceleste e, a novembre, diventerà la squadra in cui ha giocato di più in carriera, superando il suo vecchio club, il Marsiglia (103). Curiosamente, lo farà di fronte a Igor Tudor, con cui aveva vissuto momenti di tensione in Francia, poi superati proprio a Formello.

Un simbolo di questa altalena di emozioni è arrivato all’esordio di Tudor sulla panchina laziale, quando la squadra batté la Juventus al 93’ grazie al gol di Marusic su assist proprio di Guendouzi. Un episodio che racconta quanto, anche nei momenti difficili, il francese possa ancora essere decisivo. Ora serve ritrovare convinzione e continuità, per tornare a essere il motore della Lazio che tutti ricordano.

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