F. Anderson, serg. Levinston racconta la storia della carriera del brasiliano: «Da piccolo l'ho salvato dalla criminalità...» - Lazio News 24
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F. Anderson, serg. Levinston racconta la storia della carriera del brasiliano: «Da piccolo l’ho salvato dalla criminalità…»

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Felipe Anderson ritorna a casa. Il trequartista verdeoro infatti scenderà in campo oggi, a Brasilia, con la sua Nazionale per affrontare il Sud Africa nella prima gara delle Olimpiadi. A Brasilia, proprio dove è nato, luogo dove un ricco imprenditore lo ha notato. Giocava nella scuola calcio Kandango di Santa Maria, gestita dal 26′ battaglione della Polizia, nata e voluta per allontanare i bambini dalla pericolosa tentazione della droga. Il sergente Leviston ha raccontato ai microfoni di ESPN.com.br i primi calci a un pallone di Felipe: «Ha incominciato a giocare nella nostra scuola tra i sei e i dodici anni. Il progetto che portiamo avanti è quello di allontanare i ragazzi dalla strada, Felipe c’è riuscito magnificamente, altri purtroppo no. Il nostro progetto è quello di avvicinare la comunità alla polizia per creare cittadini modello», ha spiegato il sergente che si occupa del coordinamento della scuola. «Purtroppo i giovani della comunità di Santa Maria sono reclutati dalla criminalità organizzata per i loro traffici e cerchiamo in tutti i modi di proteggerli con questi progetti sociali. Felipe viene a trovarci ogni volta che torna in Brasile. Un gesto evidentemente per ringraziarci per il suo successo professionale e questo non può che renderci orgogliosi. Fin da piccolo, ha fatto intravedere un talento fuori dal comune, è un ragazzo semplice che proviene da una famiglia poverissima. Il papà era un netturbino, ma non gli ha mai permesso di lavorare per aiutare economicamente la famiglia. Poi Felipe è finito al Gaminha, durante un torneo giovanile il Santos ne notò le qualità indiscusse e gli fece firmare il primo contratto da professionista. La sorella Juliana, che nel frattempo si è laureata in diritto, ne gestisce la carriera. La famiglia lo ha sempre accompagnato e lo ha sempre seguito, a ogni partita». Un’agonia lunga dieci anni per Felipe, finalmente il sogno di giocare di fronte ai propri tifosi e amici si è avverato.

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