ESCLUSIVA - Cesar: «Amo la Lazio come il primo giorno. Gol al derby momento unico»
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ESCLUSIVA – Cesar: «Amo la Lazio come il primo giorno. Gol al derby momento unico»

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In esclusiva ai microfoni di LazioNews24 Cesar Rodrigues, ex giocatore biancoceleste, tra i ricordi ed il gol al derby

Cinque anni densi di amore quelli di Cesar Aparecido Rodrigues alla Lazio. Dal 2001 al 2006, prima di passare poi all’Inter. Dal suo arrivo al gol al derby, l’ex giocatore biancoceleste si racconta così:

Nell’estate 2001, la Lazio ti acquista dal Sao Caetano. Come hai vissuto il tuo arrivo in biancoceleste? Che sensazioni hai provato?

«Il mio arrivo fu bellissimo, la Lazio era la prima squadra nel Ranking FIFA, la squadra più pagata al mondo, piena di campioni. Giocai la mia prima partita dopo sei mesi a causa del mio adattamento al campionato, ma non mi sono mai dato per vinto, ho sempre lottato per raggiungere il mio obiettivo. Volevo ripagare la società per aver creduto in me, Cragnotti venne in Brasile per prendermi, volevo onorare e rispettare il mio contratto. La Lazio è la Lazio, è una squadra fantastica, ringrazierò sempre tutti. Le sensazioni al mio arrivo erano ottime: un gran centro sportivo, grandissimi giocatori, tutti gli stimoli adatti per far bene».

Nella stagione 2004 la vittoria della Coppa Italia. Come hai vissuto quel momento?

«Ricordo bene quella doppia finale. Nella gara d’andata sbagliai un rigore, ma poi vincemmo 2-0 lo stesso. Al ritorno al Delle Alpi eravamo sotto 2-0, ma poi con Fiore e Corradi riuscimmo a pareggiare e vincere il trofeo. La finale del 26 maggio contro la Roma è fantastica da tifoso della Lazio, ma quella del 2004 è stata leggendaria per la forza dell’avversario e per il modo in cui abbiamo vinto. Non la dimenticherò mai».

Dalla Lazio passi all’Inter nel 2006, dove non riesci a replicare le tue annate in biancoceleste. Hai qualche rimpianto per quel trasferimento?

«Devo dire la verità no, non ho rimpianti, sono sempre stato un professionista ed ho rispettato tutti. Alla Lazio la società non era più all’altezza dei giocatori in campo, non c’erano più le condizioni base per restare. Sono andato all’Inter per scelta mia, per cercare nuovi stimoli. Certo mi è dispiaciuto tantissimo lasciare la Lazio, ma era il momento di salutarci».

Nel 2005 il derby Lazio-Roma: i biancocelesti vincono 3-1 con un tuo gol. Come ti sei sentito?

«La mia storia con la Lazio è unica, altrettanto il gol al derby. Quel giorno ho provato un’emozione strepitosa, è stata la ciliegina sulla torta della mia carriera in biancoceleste. Era arrivato Papadopulo dopo l’esonero di Caso, dopo tanti derby in cui non ero riuscito a segnare, e in una situazione molto difficile, quel gol è stata una liberazione per tutti».

Qual è il giocatore nella tua carriera in biancoceleste che hai apprezzato di più?

«Ho giocato con giocatori strepitosi, ed ho il massimo rispetto per ognuno di loro, ma quello che più ho apprezzato ed ammirato era Fabio Liverani. Era un giocatore fantastico, era superiore a tutti per visione di gioco. Poi ovviamente dico Stam, un difensore incredibile, Favalli il professore, Claudio Lopez, Simeone, Crespo, Nesta. Sul piano tecnico, però, i miei preferiti restano Liverani e Fiore».

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