Hanno Detto
Caressa: «Vi svelo il mio legame con la Lazio. Dalla squadra di Sarri mi aspetto questo»

Caressa: «Vi svelo il mio legame con la Lazio. Dalla squadra di Sarri mi aspetto questo». Le dichiarazioni del noto telecronista
In vista dell’imminente avvio del campionato, la Gazzetta dello Sport ha realizzato un’intervista esclusiva a Fabio Caressa, voce che da decenni accompagna il calcio italiano. Il noto telecronista ha ripercorso gli albori della sua carriera, svelando un legame speciale con la Lazio: la sua prima radiocronaca fu infatti proprio Cesena-Lazio di Serie B, nel lontano 1987, mentre l’esordio televisivo avvenne quattro anni dopo con una gara del Leeds.
Tuttavia, il club biancoceleste non è associato solo a questo piacevole debutto. Caressa ha infatti ricordato il suo momento professionalmente più complesso, vissuto durante il turbolento derby Lazio-Roma del 2004. In quella circostanza, ha raccontato, «girava la voce che ci fosse il morto per colpa di una macchina della polizia, c’era forte pressione perché io e Bergomi lo dicessimo in telecronaca ma abbiamo tenuto duro: su certe cose, senza una dichiarazione ufficiale, devi stare zitto».
COME SI STA PREPARANDO ALLA NUOVA STAGIONE – «In estate fondamentalmente mi riposo, con un occhio alle amichevoli per capire come giocheranno le squadre e quale sviluppo possa avere la stagione. Devo dire che quest’anno mi sembra tutto molto confuso… C’è stato pure l’infortunio di Lukaku, è impossibile fare una griglia di partenza, ci sono troppe cose da fare sul mercato. Il Napoli finora è la squadra che si è mossa meglio, ma Juve e Inter devono completarsi, mentre del Milan mi intriga il cambio di posizione di Leao».
LA NAZIONALE DI GATTUSO – «L’Italia deve aggrapparsi a quello che può darle Rino come compattezza, che si era un po’ persa. Ma la situazione non è per niente facile. Gattuso secondo me può ridare emozione alla Nazionale e noi le cose migliori le abbiamo fatte proprio quando siamo riusciti a toccare certe corde. Su questo Rino è l’uomo giusto».
IL CASO DONNARUMMA – «Io l’ho sempre difeso perché credo sia il più forte portiere del mondo, però certe scelte di vita portano anche a un certo percorso di vita. Mi spiego: se fai scelte economiche, come quella di andare al Psg e non rimanere al Milan, lo stesso potranno fare i club che ti hanno acquistato. Da questo punto di vista non possiamo parlare di sentimenti… Molti giocatori si muovono in una direzione meramente economica, senza pensare ad arricchirsi come uomini e calciatori. Mi auguro che soprattutto i giovani capiscano che in questo modo mettono a repentaglio la loro felicità. Che poi mi chiedo, nella vita, se in banca hai 110 milioni o 140, ma che te cambia??».
ERA IL CLASSICO BAMBINO CHE IMITAVA BRUNO PIZZUL? – «A dire il vero preferivo Ameri… Le prime telecronache le ho fatte durante le sfide a Subbuteo tra mio fratello Maurizio e il mio migliore amico Pietro. Poi nell’86 ho seguito un corso con Michele Plastino, giornalista sportivo romano, e ho iniziato a fare sul serio. Prima radiocronaca Cesena-Lazio di Serie B nel 1987, prima telecronaca una gara del Leeds nel 1991. Ho avuto la fortuna di essere spesso al posto giusto, alla fine ho fatto 5 Mondiali di cui uno vinto, 4 Europei con un’altra vittoria, tante finali di Champions e Europa League».
LE TRE TELECRONACHE DEL CUORE? – «Ovviamente Italia-Germania 2006, Italia-Inghilterra finale dell’Europeo post Covid e poi Liverpool-Borussia Dortmund, quarto di finale di Europa League 2016 con i Reds che rimontano da 1-3 a 4-3, partita epica»
IL RAPPORTO CON BEPPE BERGOMI – «Siamo fratelli. Per i miei 25 anni di matrimonio accanto alla torta per me e Benedetta (Parodi, ndr) ce n’era una più piccola per i 25 anni con Beppe. Anche se fuori dal lavoro non ci vediamo spesso, siamo in simbiosi totale, una vecchia coppia alla Jack Lemmon e Walter Matthau. È forse la persona che sa più della mia vita in assoluto».
LAZIO – «Sarri con la Lazio ha la rosa completa dal primo giorno di ritiro e per uno che come lui lavora tanto sui meccanismi è importante: mi aspetto una partenza forte».
