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Lazio, Rovella ha due allenatori da convincere: Sarri e anche lui

Lazio, Rovella ha due allenatori da convincere: Sarri e anche lui. Stagione che si preannuncia importante per la carriera del playmaker
Un filo interrotto da riannodare per spiccare definitivamente il volo. La stagione 2025/26 di Nicolò Rovella si apre con la missione di riprendersi il cuore del centrocampo della Lazio e completare quel percorso di consacrazione bruscamente interrotto. Il ritorno di Maurizio Sarri sulla panchina biancoceleste rappresenta per lui una straordinaria opportunità: ripartire da dove tutto era iniziato, sotto la guida del tecnico che per primo ha intravisto in lui le stimmate del potenziale campione, lavorando per sgrezzare un talento purissimo e trasformarlo in uno dei registi più completi del calcio italiano.
Il suo inserimento a Formello, due anni fa, non fu immediato. Partito inizialmente dietro a Danilo Cataldi nelle gerarchie, Rovella ha saputo attendere il suo momento con pazienza e professionalità. Sfruttando ogni minuto concessogli, ha costruito la sua ascesa un passo alla volta, attraverso prestazioni sempre più convincenti e una crescita costante in termini di personalità e comprensione del gioco. La sua capacità di dettare i tempi, unita a un’aggressività notevole in fase di recupero palla, gli ha permesso di scalare posizioni fino a guadagnarsi la fiducia totale dell’ambiente e un posto da titolare.
Il punto più alto della sua giovane carriera è arrivato nella passata stagione, sotto la gestione di Marco Baroni, quando le sue prestazioni di alto livello gli sono valse la meritata convocazione nella Nazionale maggiore. Un traguardo che ora punta a rendere una costante. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, il nuovo Commissario Tecnico, Gennaro Gattuso, lo tiene sotto stretta osservazione, considerandolo un profilo di grande interesse per il futuro azzurro. Per convincerlo, Rovella sa di dover essere un protagonista assoluto con la Lazio. Nonostante la sana concorrenza di Cataldi, Sarri sembra intenzionato a consegnargli le chiavi della mediana. E mentre si prepara a dirigere l’orchestra biancoceleste, insegue anche un piccolo tabù personale: trovare finalmente la gioia del suo primo, attesissimo gol con l’aquila sul petto.
