Sarri in conferenza: «Bisogna essere consapevoli che la risalita sarà lenta e difficile»
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Sarri in conferenza: «Bisogna essere consapevoli che la risalita sarà lenta e difficile»

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Sarri, il comandante in conferenza stampa ha esternato al termine della sfida contro il Monza le sue sensazioni a caldo

Il pareggio contro il Monza non migliora la classifica della Lazio, che si avvicina alla gara di mercoledì con il Torino con il morale basso. Sarri a tal proposito è intervenuto in conferenza stampa esternando a caldo le sue sensazioni e preoccupazioni

IMPROVVISAZIONE ULTIMI 30 METRI – Il problema è duplice, abbiamo perso anche la solidità difensiva che avevamo, anche se nelle ultime partite qualcosa stiamo facendo. Stiamo creando poco rispetto alla mole di gioco che facciamo. L’impressione è che abbiamo smesso di attaccare gli spazi e la porta. E’ una delle cose di cui stiamo parlando per risolvere la situazione. Un problema è anche l’aspetto mentale, perché tra i due gol abbiamo concesso troppo agli avversari. Il secondo tempo abbiamo fatto bene, abbiamo avuto le palle gol per vincerla

LAZIO AL PRIMO ANNO – Per i nuovi è così, per gli altri è più difficile pensarla in questo modo. A livello di applicazione i ragazzi ci sono, altimenti non giochi discretamente per 70 minuti. Ci sta frenanndo qualcosa di diverso, è difficile capire il perché, anche perché quando vediamo i video notiamo gli errori. Oggi Ciro ci ha dato più profondità

4 PUNTI – Il livello di preoccupazione ci può essere, ma deve esserci consapevolezza. Quando ci si trova in queste situazioni, bisogna avere la consapevolezza che la risalita sarà lenta, se si va in difficoltà lo è ancora di più. Risalire la classifica prenderà tempo, non ha senso farsi prendere da ansie e fare drammi, penso sia la peggiore strada da prendere. Poi bisogna ritrovare le nostre caratteristiche come la solidità difensiva e allo stesso tempo la capacità di trasformare le azioni in palle gol. Se si ritrovano queste cose si risalirà in maniera naturale. Sono attento a cercare di capire i motivi per cui ci siamo persi

SQUADRA SOLLECITATA – Secondo me è meno ordinata, rispetto allo scorso anno e questo ci garantiva di dare di più anche in fase difensiva. Bisogna ritrovarla, perché sennò nel nostro gioco facciamo molta fatica. Nel primo tempo non siamo riusciti ad alzare la linea difensiva ed eravamo sempre in ritardo negli scivolamenti, questo ci rende meno incisivi negli ultimi 20 metri. Contro avversarie superiori ci sono più motivazioni. Poi c’è l’aspetto tattico: si affrontano squadre che vogliono fare la partita e quindi ci sono più spazi

COME SI ESCE – Il problema tattico nei nuovi esiste, non sono ancora coinvolti nel modo di giocare e di difendere. Per i vecchi è difficile comprendere quest’involuzione. A meno che la squadra l’anno scorso abbia fatto il 105% delle proprie potenzialità

SCARSO ENTUSIASMO – Quando ci sono periodi in cui vinci l’entusiasmo cala, succede a tutti. In allenamento non ho l’impressione che la squadra sia spenta, per questo non mi spiego certe cose. Ne martedì, ne oggi nel secondo tempo ho visto una squadra morta, ma una in difficoltà

MANCANZA ATTACCO DELLO SPAZIO – Penso e spero sia così. Se ripenso alle nostre migliori partite vedo molte ricezioni dentro degli esterni. Sono cose che l’anno scorso avevamo acquisite, spero siano momantee

POCO PRESSING – Oggi eravamo passivi. Pressare così è dura. Poi c’era anche un discorso di distanze. Se parli ai difensori ti dicono che stavano bassi perché la palla era scoperta e gli attaccanti ti dicono che non pressavano perché la squadra era lunga. Ho visto una squadra passiva, come a pensare che il gol era fatto e quindi la partita era vinta

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