Parma-Lazio - Promosso e bocciato - Lazio News 24
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2013

Parma-Lazio – Promosso e bocciato

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La partita di Parma ha evidenziato come ancora Petkovic abbia da lavorare per far tornare la Lazio ai livelli dell’anno scorso. Si è vista una buona squadra che ha ben affrontato la difficile trasferta emiliana fino al pareggio di Lucarelli; dopodiché i biancocelesti sono ricaduti in quello stato comatoso che impedisce loro di vincere dal 27 ottobre, 2-0 sul Cagliari. Andiamo ora a vedere chi è stato il migliore ed il peggiore:

Bocciato – A salire sul banco degli imputati, ancora una volta, nostro malgrado, è il Profeta che sembra ormai aver perso il dono del vaticinio. Lo testimoniano le statistiche di ieri: un solo tiro in porta, senza neanche prendere lo specchio, due falli commessi e nessuno subito. E poi la percentuale di passaggi corretti più bassa fra i centrocampisti di ieri, 74%. Più bassa anche di Onazi (85%) che dei piedi fatati proprio non li ha. Non entra nel vivo del gioco e non riesce più ad esprimere neanche un’unghia del suo enorme potenziale. Da cosa sia data questa flessione di prestazioni, non lo sappiamo. Ma sappiamo che la Lazio ha bisogno anche e soprattutto di lui per uscire definitivamente dal tunnel. I laziali vogliono rivedere le sue capriole perché se Hernanes segna, la Lazio non perde. Anche questo è un dato di fatto.

Promosso – Eccoci qui, nuovamente a lodare le prestazioni di questo ragazzino che con la sua classe sta aiutando la Lazio a non perdersi nelle sue paure e nelle scialbe prestazioni. E se prima ne lodavamo gli assist e le giocate, ora possiamo finalmente farlo per i goal! E’ arrivata finalmente, la prima rete con la maglia della Lazio di Keita. Un goal pesantissimo perché andava a sbloccare un match davvero complicato e che, con un po’ d’attenzione in più, avrebbe anche potuto regalare la prima vittoria esterna in campionato. Un goal di pregevole fattura in cui questo nuovo wonder boy mette in mostra tutta la sua freddezza nelle giocate e la tecnica nel dribbling. Ora sta a Petkovic guidarlo e metterlo nelle condizioni di poter aiutare la Lazio: non è certo lui che deve farsi carico dei destini laziali, ma è senz’altro un motivo di sorriso in questo momento poco fortunato.

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