Pagelle Lazio Bayern Monaco: la difesa fa harakiri. Correa il più in palla
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Pagelle Lazio Bayern Monaco: la difesa fa harakiri. Correa il più in palla

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I voti ed i giudizi ai protagonisti del match valido per l’andata degli ottavi di Champions League tra Lazio e Bayern Monaco: le pagelle

Le pagelle dei protagonisti del match tra il Lazio e Bayern Monaco, valido per l’andata degli ottavi di Champions League 2020-2021.

REINA 5,5 – Incolpevole sui primi due gol, respinge troppo centralmente sul tiro di Coman, un invito a nozze per Sanè che non sbaglia. Spesso impreciso nei rinvii, sui quali rimedia parzialmente.

PATRIC  4,5 – Lo spagnolo emula Musacchio e consegna a Coman le chiavi per l’involata verso Reina, che porta al 3-0 di Sanè. Si fa saltare praticamente sempre dall’esterno ex Juventus, soprattutto in occasione dell’autogol di Acerbi. (dal 53′ HOEDT 5 – Entra in un momento complicatissimo per la Lazio e si accoda alle prestazioni disastrose del resto della difesa. Spesso in ritardo e in confusione come già dimostrato nel corso della stagione).

ACERBI 4,5 – Primo tempo in affanno (per usare un eufemismo) come tutta la retroguardia della Lazio, sfortunato in occasione dell’autogol. Non mette mai in difficoltà Lewandowski, che ha vita facile nel duello contro il difensore biancoceleste.

MUSACCHIO 4,5 – L’istantanea del suo match è il retropassaggio senza senso sul quale si avventa Lewandowski. Il polacco non esita a scartare il regalo dell’argentino e poi Reina, depositando in porta l’1-0 che mette la partita in salita per la Lazio. Evidentemente in confusione, viene sostituito da Inzaghi. (dal 30′ LULIC 5,5 – Non è in forma e si vede. Mai pericoloso dal punto di vista offensivo, spesso in affanno quando deve rincorrere i giocatori del Bayern. Impreciso nel tiro e nel cross, in attesa della condizione migliore).

LAZZARI 6 – La prova dell’esterno di Inzaghi è nel complesso positiva. Dalle sue parti c’è uno dei calciatori più veloci del pianeta, Alphonso Davies, eppure soffre la velocità dell’ex Spal, che lo mette spesso in difficoltà.

MILINKOVIC 5,5 – Nel primo tempo grande anticipo su Lewandowski pronto a battere nell’area piccola. Si sarebbe conquistato un calcio di rigore se l’arbitro fosse andato a rivedere il contatto al VAR. Si fa saltare troppo facilmente da Davies in occasione del gol di Musiala. Nel mezzo, tanto disordine e imprecisione. (dall’81’ CATALDI s.v. – Entra in campo a partita già conclusa).

LEIVA 5,5 – Complice di Patric in occasione del pallone perso dal quale scaturisce il terzo gol del Bayern. Non il solito, instancabile, lavoro di interdizione ed energia, ma contro gli inserimenti di Musiala e Kimmich non era facile. (dal 53′ ESCALANTE 6 – L’argentino strappa la sufficienza e conferma quanto di buono visto nelle ultime uscite della Lazio. Ci mette impegno, grinta e qualità, ma la partita al suo ingresso è già compromessa).

LUIS ALBERTO 6 – Uno dei più in palla della Lazio. La qualità enorme dello spagnolo viene fuori anche nei match più pesanti, così come la determinazione in fase di non possesso. Assist a Correa per il gol, probabilmente inutile, dell’1-4. (dall’81’ AKPA AKPRO s.v. – Anche lui come Cataldi viene lanciato da Inzaghi soprattutto per far rifiatare i titolari).

MARUSIC 5,5 – Sulla fascia destra del Bayern agiscono Sanè e Sule. Nonostante la propensione difensiva del laterale basso tedesco, l’accoppiata trova spesso il modo di rendersi pericolo. Inzaghi lo abbassa accanto ad Acerbi nel terzetto difensivo dopo l’uscita di Musacchio, ma non è il suo ruolo e si vede.

CORREA 6,5 – Il giocatore della Lazio che ci prova di più, che ci mette più qualità e impegno dall’inizio. Approccio giusto, e tentativi continui di mettere in difficoltà la retroguardia del Bayern. Il gol è il giusto premio a una prova difficile ma positiva.

IMMOBILE 5 – Ciro stecca nel match forse più importante delle stagione. Il solito lavoro sporco in pressione sui difensori del Bayern e poco più. Un solo tentativo, telefonato, che non fa male a Neuer, e duello contro Lewandowski straperso.

INZAGHI 6 – Il tecnico biancoceleste non ha colpe. La sconfitta è frutto di errori individuali e del valore immenso dell’avversario. L’approccio, probabilmente sbagliato, non può essere imputato all’allenatore. È intelligente quando a partita già compromessa, toglie dal campo Luis Alberto e Milinkovic per preservarli in vista del Bologna.

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