Rivivi la diretta - Conferenza, Petkovic: "Tre punti per il salto di qualità". Marchetti: "Dopo la tempesta c'è il sole" - Lazio News 24
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2013

Rivivi la diretta – Conferenza, Petkovic: “Tre punti per il salto di qualità”. Marchetti: “Dopo la tempesta c’è il sole”

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Domani sera alle 21 la Lazio ospiterà l‘Apollon Limassol per la quarta giornata del girone J di Europa League. All’andata a Cipro è finita 0-0, un risultato che ha ulteriormente alimentato le polemiche sul momento di difficoltà dei biancocelesti quindi la Lazio non può più permettersi di sbagliare e deve dare una svolta alla sua stagione, a partire già da domani sera. Nella consueta conferenza stampa pre-partita ii tecnico Vladimir Petkovic, è stato accompagnato dal numero uno laziale Federico Marchetti. Ecco le risposte di tecnico e giocatore ai microfoni della stampa: 

Anche domani sarà costretto a rivedere scelte e modulo tattico, quanto pesano le assenze?“Non importa chi manca, l’importante è chi c’è. Dobbiamo fare con quelli che ci sono, cercherò di mettere in campo i migliori 11. Vogliamo dare tutto essere 18 guerrieri, il momento è importante anche tramite questo sacrificio fisico, tornare ad avere soluzioni per vincere le partite”.

i numeri sono molto simili rispetto all’anno scorso. La Lazio riesce a dare solo questo?
“La Lazio deve dare di più, in certe circostanze non siamo stati ripagat”i.

La squadra mette in pratica ciò che lei chiede?
“Sì, la maggior parte delle volte sì. Abbiamo anche giocato bene creato tanto, ma sfortuna e altri avvenimenti ci hanno impedito di raccogliere tanto. Basta guardare alle partite con Fiorentina e Atalanta”.

Lotito nei giorni scorsi ha sottolineato le assenze: problemi nella preparazione? Ha una Lazio chiara in mente oltre gli infortuni?
“Non posso fare previsioni a lungo termine, domani abbiamo una gara importante e vogliamo portarci a casa i 3 punti. Vogliamo cominciare a riagganciare la classifica”.

Squadra senza identità?
“Non direi, a volte giochiamo in maniera diversa, ma ultimamente c’è mancata soprattutto la rete per sbloccare le partite e sbloccarci psicologcamente”.

Come se ne esce?
“Lavorando duro, provado a dare il massimo. A volte sono errori banali e di concentrazione a tagliarci le gambe”.

Alla squadra manca cattiveria: ansia da prestazione?
“Tante piccole cose insieme non sono andate bene, anche nei momenti in cui abbiamo dominato. A volte per delle ingenuità abbiamo pagato. Dalle piccole certezze si costruiscono le grandi certezze. Vogliamo i 3 punti per fare un salto di qualità mentale”.

La sconfitta interna può dare la scossa?
“Va presa come una sveglia, una doccia fredda che deve risvegliarci tutti quanti. Dobbiamo fare come nell’ultima partita dove abbiamo dimostrato che possiamo far bene e manca poco”.

Keita, perchè in Europa sì e in campionato no?
“Lo sto inserendo pian pianino, ha soltanto 18 anni. Ai giovani serve il supporto della squadra. Domani avrà ancora la possibilità di dimostrare il proprio valore. Chi sta bene gioca”.

Errori arbitrali contro il Genoa. Nessuno protesta: ci vuole più malizia da parte dei suoi?
“Sì, bisogna essere ancora più cattivi, ci manca furbizia. Le altre squadre reagiscono in maniera sproporzionata. Dobbiamo avere rispetto ma dare anche segnali forti in difesa dei nostri interessi”.

19 infortuni, 13 dei quali muscolari: la spiegazione?
“Sono sempre gli stessi a farsi male, alcuni hanno avuto ricadute durante la riabilitazione. Siamo tutti in discussione, dobbiamo valutare qualcosa, a livello traumatico non si possono evitare, ma per i muscolari dobbiamo valutare meglio”.

La parola passa a FEDERICO MARCHETTI

Come vivi il momento?
“Il momento è particolare, ma venivamo da due risultati positivi (Cagliari e Milan). Riguardando la Fiorentina a Milano non sembra abbiano fatto più di noi, ma loro hanno vinto. Perdere domenica è stato un brutto falso, ma analizzando gli episodi non si meritava di perdere. A fine partita ci siamo guardati negli occhi. Evidentemente quello che stiamo facendo non basta”.

Pochi gol fatti, tanti subiti. Dov’è il problema?
“I numeri parlano chiaro, non è una media da Lazio, sicuramente analizzando tutto serve quel qualcosa in più che ho detto prima. Parlare di gioco mi sembra riduttivo: creiamo tanto ma la palla non entra e così è tutto più difficile. L’anno passato subivamo di più ma riuscivamo sempre a metterci una pezza. Quest’anno non è così, perciò dobbiamo lavorare sui particolari. Abbiamo le qualità per venire fuori da questo momento, ce la faremo”.

Due rigori non concessi, poche proteste: si è incrinato qualcosa nel gruppo?
“Non si è incrinato nulla, son situazioni che i risultati condizionano parecchio, quando le cose non girano in campo la mente è lì che si fa duemila viaggi. Il discorso delle proteste lascia il tempo che prova. Il rigore era netto, non ce l’ha dato, protestare non serve a molto. Chiudo dicendo che è tutto legato al momento. Ora è tutto buio, la posizione in campionato non ci compete, bisogna rincorrere, ma come diceva mio nonno, dopo la tempesta c’è sempre il sole. Lavoreremo duramente, dobbiamo fare di più, ne siamo consapevoli e già da domani faremo una buona prestazione”.

Ti manca una grande prestazione personale?
“La prestazione del portiere è molto legata a quella della squadra, quando si fa risultato tutti ne giovano. In campionato e coppa abbiamo avuto poche occasioni, gli altri hanno creato poco e quel poco l’hanno concretizzato. Ci vuole ottimismo”.

La classifica si è già sgranata, anche se siamo solo a novembre. C’è il rischio di rimanere nel limbo? 
“Quello che mi balza in mente è che con i 3 punti di domenica ti attaccavi al treno davanti, ma guardando la risalita del Milan dell’anno scorso, e poi con dei recuperi e con la fortuna è riuscito a centrare il terzo posto, credo che dobbiamo rimanere sereni”.

Europa League obiettivo stagionale?
“Centrare l’Europa in campionato è l’obiettivo. Il girone di Europa League è ancora aperto, ora dobbiamo raccogliere il massimo in queste partite in casa e cercare di chiudere al primo posto. Guardiamo all’Europa con la consapevolezza di poter dire la nostra”. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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