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Ledesma: «La Lazio mi manca tanto. A volte desidero rimettermi quella maglia…»

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Nove stagioni con l’aquila sul petto. Tanto è durata l’avventura di Cristian Ledesma con la maglia della Lazio. Oggi il centrocampista italo-argentino gioca nel Panathinaikos di Stramaccioni e Muzzi, ma il bianco e il celeste sono sempre i colori del suo cuore, come dimostrano le parole rilasciate ai microfoni di RadioSei.

“Contro il Napoli ho visto la partita – esordisce -. E’ stata una bella partita, giocata bene, con pazienza e compattezza. Loro sono molto forti in avanti anche senza un attaccante centrale”. Parlando di Napoli-Lazio impossibile che la mente non voli a quel 31 maggio 2015 quando i biancocelesti s’imposero 2-4: “Dopo l’espulsione di Ghoulam persero quel vantaggio mentale che avevano acquisito. Se ripenso a quella notte mi vien voglia di rimettere la maglia della Lazio. Nei mesi scorsi ripensavo a quella partita, me ne ero fatto una ragione. Ma col passare dei mesi, più ripenso alla partita, a Formello, alla gente che ci lavora e più mi manca la Lazio”.Ledesma oggi è in Grecia ma è ancora in contatto con qualche ex compagno. “Ogni tanto sento Muslera – racconta – con lui abbiamo passato tanto momenti belli, eravamo pure compagni di stanza. L’ho rivisto alla “Partita della Pace” e siamo stati tutta la serata insieme”.

 

L’argentino ha commentato anche le figure degli ex compagni Peruzzi e Inzaghi: “Sono contento per Angelo e per il suo nuovo ruolo. Simone non lo conosco nelle vesti di allenatore, ma come persona si fa volere bene da tutti. Quello sicuramente conta. Sono contento che la Lazio stia andando bene e spero continui così”. Il centrocampista ha parlato anche di Keita, soffermandosi sui capricci d’inizio stagione: “Credo sia cresciuto, mi ha sorpreso il comportamento di questa estate perché con noi era cresciuto tanto. Ora sta dimostrando sul campo il suo valore”. In tema di ex compagni elogi anche per l’olandese de Vrij: “Ci è mancato tanto durante la scorsa stagione, ma fortunatamente quest’anno è stato sostituito adeguatamente”.

 

Ledesma è passato da un derby acceso come quello di Roma ad una sfida altrettanto sentita come Olympiakos-Panathinaikos: “Durante il derby mon c’erano i nostri tifosi cui era vietata la trasferta – racconta a proposito dell’ultima stracittadina ellenica -. Si è giocato poco e loro hanno fatto un po’ meglio di noi, vincendo. Non siamo arrivati a questa gara nella forma migliore, mancava il nostro capitano e anche io non stavo tanto bene. Mi è sembrata più una lotta che una partita di calcio, a Roma invece il derby è partita vera”. Ad allenara il Pana sono due romani come Stramaccioni e Muzzi: “Il mister è simpatico e molto preparato e Muzzi è laziale, con me si è trovato benissimo”. In chiusura spazio al racconto del golpe in Turchia, scampato per un soffio dai giocatori greci che in quei giorni si trovavano lì per un’amichevole col Fenerbahce: “Il giorno prima giocammo un’amichevole contro il Fenerbahce. Ce la siamo scampata per poco, quando siamo tornati in Grecia abbiamo visto la notizia ai tg. E’ stato impressionante. Avevamo notato che c’era qualcosa di strano perché lo stadio del Fenerbahce era semi-vuoto quel giorno, forse c’era già qualcosa nell’aria”.

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