Lazio, Parolo: «Il più simpatico? Radu. Il rimpianto più grande la gara contro la Svezia...»
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Lazio, Parolo: «Il più simpatico? Radu. Il rimpianto più grande la gara contro la Svezia…»

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Lazio, Marco Parolo si racconta in diretta Instagram: dal sogno di infanzia fino ai trofei con i biancocelesti e al futuro

Marco Parolo è uno di quei giocatori che si fanno notare in campo mentre preferiscono essere riservati nella vita privata. Un profilo Instagram praticamente usato solo per vedere le notizie dell’Nba e poche interviste concesse. Ieri però il biancoceleste si è raccontato a FantaMasterTV.

«Non ho mai giocato al Fantacalcio, c’è uno studio troppo approfondito dietro. Ho amici che stanno giorni interi a studiare, ci vuole troppa passione per partecipare. Do qualche consiglio ai miei amici sulla formazione della Lazio».

PESCARA-LAZIO«Tutte le palle che capitavano facevo gol. Carambole, rimpalli, una giornata di grande “fortuna”. Penso di essere stato il centrocampista che ha ottenuto il punteggio più alto nella storia del Fantacalcio. Tanta gente mi ricorda ancora per quello, non tanto per la mia carriera. Non è mai facile fare gol, soprattutto in Serie A. Vado spesso in area di rigore e per la legge dei grandi numeri, ogni tanto la butto dentro. Mi manca poco per arrivare a 50, quest’anno non ho ancora segnato. Spero si riprenda il campionato perché devo trovare questo primo gol».

PASSIONI – «Ho un profilo nel quale seguo l’NBA e mi sono reso conto che senza Instagram ti perdi la metà delle notizie del mondo. Sono stato costretto a farlo, ma preferisco rimanere molto anonimo. Seguo l’NBA, ma anche la Formula 1. Con Immobile teniamo molto alla Ferrari, da piccolo ero grande tifoso e anche adesso mantengo questa passione. Il mio pilota preferito è sempre stato Raikkonen, mentre oggi il mio idolo è Verstappen. Nel basket sono sempre stato fan di LeBron James, riesco poco ad apprezzare gli altri. Gara 7 del 2016 l’ho seguita in diretta con Barzagli, mentre eravamo agli europei, e alle 6 e mezza di mattina abbiamo festeggiato per la vittoria di LeBron».

NAZIONALE«Il gruppo ha fatto la differenza, abbiamo costruito una grande alchimia negli anni. Mi è successo spesso in carriera, che dove c’era lo spogliatoio unito si ottenevano grandi risultati. E’ stato un peccato contro la Germania, perché avevamo le carte in regola per arrivare in finale. Italia-Svezia è il mio rimpianto più grande in Nazionale, ovviamente. Si poteva fare meglio perché non dovevamo uscire, ma analizzando la doppia sfida la Svezia ha fatto un tiro in porta in due partite. Però se non costruisci i giusti presupposti, poi anche il destino ti va contro. Dopo Cesena-Lazio mi ero fermato a Roma con la mia famiglia per seguire la benedizione del Papa. A fine giornata è arrivata la prima convocazione in Nazionale. Quando sono arrivato per il primo allenamento, mi sembrava di essere un bambino nel paese dei balocchi. Mister Prandelli mi disse di godermela un po’ di più, perché mi vedeva che ero agitato».

FUTURO«Ci sto pensando perché l’età è quasi quella giusta. Mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio, ma staccandomi un pochino dalla routine giornaliera di allenamenti e partita. Ho una scuola calcio dove sono nato a Gallarate, non riesco a essere molto presente però quando mi è capitato di seguirli ho capito quanto è bello trasmettere qualcosa ai giovani».

TROFEI«Quando ho cominciato a fare il calciatore sono sempre stato tifoso della squadra in cui ho giocato. Con la città di Roma c’è un legame forte, da piccolo ero milanista ma adesso mi sento sicuramente più laziale. Vittorie che ricordo con più piacere? Sicuramente sento di più la vittoria in Coppa Italia perché è un percorso di tutta la stagione, la Supercoppa è una partita un po’ particolare. La Coppa Italia all’Olimpico è stata bellissima».

LAZIO«Cerco di mantenere le pubbliche relazioni con tutti. Il più simpatico forse è Radu, fa spesso uscite molto divertenti. E’ uno spogliatoio dove ci si diverte parecchio. Incitiamo spesso Immobile a battere il record di gol di Higuain, così poi possiamo andare tutti insieme a festeggiare. Come talento puro, il calciatore più forte con cui ho giocato è stato Cassano. Da allenatore però non so se lo vorrei (ride ndr). Allora prendo Pirlo. Inzaghi? Il mister sta dimostrando giorno dopo giorno il suo valore. Il presidente negli anni ha costruito qualcosa di incredibile e sta ottenendo grandi risultati».

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