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Champions League

Lazio, dalla Russia con il “Panterone”: Inzaghi e la licenza di pareggiare

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Il tecnico biancoceleste, nonostante le assenze, continua a stupire in Champions League con lo Zenit.

Licenza di pareggiare. La missione di Simone Inzaghi alla Gazprom Arena di San Pietroburgo è compiuta: 1-1 in rimonta contro lo Zenit, nonostante l’emergenza. Una settimana dopo la sfida con il Bruges, il tecnico della Lazio continua a raccogliere punti preziosi con gli uomini contanti. «E’ una grande soddisfazione avere un gruppo così ed è difficile in questo momento chiedere ai ragazzi qualcosa in più», ammette l’allenatore, che nelle ultime due trasferte di Champions League si è ritrovato con «tredici giocatori». Insomma, scelte obbligate e niente turnover, ma gli interpreti «stanno andando oltre qualsiasi aspettativa». Inzaghi non risparmia complimenti ai suoi.

Fondamentale il suo discorso ieri a fine primo tempo: «Gli ho detto che potevano dare di più anche se so che stanno raschiando il barile e non è semplice. Onore a loro». Da bomber dribbla la domanda sull’indagine della Figc sulla questione tamponi: «Posso parlare di campo, mi spiace essere in queste condizioni». Il rammarico è non aver potuto contare su su «Luis Alberto, Leiva, Radu, Lulic, Strakosha, Escalante… Sono titolari e alternative importanti». Infine, un elogio a Caicedo, il bomber di riserva: «Il gol è un premio. Felipe un ragazzo che si è fatto ben volere perché da sempre tutto quando entra in campo». Zona pericolo, o meglio Zona Caicedo. Così si legge nell’edizione odierna de Il Messaggero.

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