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Lazio, si riparte dal 4-3-3: il terzino sinistro e il terzo a centrocampo i dubbi di Sarri per il suo XI ideale

Lazio, addio al 4-2-3-1 di Baroni, con il ritorno di Sarri la squadra si affiderà alla certezza del 4-3-3 del tecnico toscano
Il ritorno di Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio si annuncia come una complessa sfida tattica, data l’impossibilità di operare sul mercato per gli acquisti. Sarri eredita una squadra plasmata da Marco Baroni con un 4-2-3-1 offensivo, molto diverso dal suo immutabile 4-3-3. Il tecnico toscano, come riportato da Il Messaggero, dovrà adattare i giocatori esistenti alle sue idee, partendo dalle fondamenta. In porta, Provedel tornerà in vantaggio su Mandas per la sua predisposizione al palleggio, cruciale per l’impostazione dal basso sarriana. La difesa vedrà Marusic a destra, con Gila e Romagnoli centrali. La scelta del terzino sinistro è delicata: Hysaj potrebbe partire titolare a Como, essendo già “addestrato” al sarrismo, con Pellegrini come alternativa. Su Tavares, il talento è indubbio ma richiederà un enorme lavoro per apprendere i tempi e le diagonali difensive, fondamentali per Sarri, ammesso che resti.
A centrocampo, Rovella e Guendouzi sono considerati intoccabili, affiancati da alternative come Belhayane e Vecino, in attesa del destino di Cataldi. La lacuna più grande è il terzo centrocampista, quello che Sarri avrebbe voluto acquistare e che ora dovrà essere individuato all’interno della rosa. L’attenzione si sposta su Dele-Bashiru, che con Baroni era un “girovago senza disciplina” e ora dovrà convincere Sarri in fretta per evitare di lasciare il posto a Vecino. In attacco, il tridente Isaksen, Castellanos e Zaccagni dovrebbe essere la base, ma Sarri è curioso di valutare le qualità di Dia, che potrebbe insidiare il “Taty”. Per il tecnico, l’unico “sogno” a gennaio resta Lorenzo Insigne, mentre l’incubo è dover sopportare addii insopportabili, come un possibile trasferimento di Rovella all’Inter.