LAVAGNA TATTICA - Gli aspetti positivi del primo tempo
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LAVAGNA TATTICA – Gli aspetti positivi del primo tempo

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Trascinata da un grande Milinkovic-Savic, la Lazio del primo tempo aveva fatto benissimo. Si deve ripartire da lì

Come sta succedendo a molte squadre, i primi 30′-25′ della Lazio sono stati estremamente positivi, con brillantezza e contenuti tattici interessanti. Al contrario, nella ripresa c’è stata stanchezza e scarsa reattività.

Nonostante la netta sconfitta, il Sassuolo aveva creato parecchio contro l’Atalanta. La Dea aveva faticato molto a difendere la profondità, con lanci lunghi da dietro i neroverdi avevano creato tante occasioni da gol. Anche mercoledì la Lazio ha trovato tante vole la profondità, in molti modi diversi. Nel primo tempo, c’era la sensazione che i biancocelesti potessero arrivare dalle parti di Gollini da un momento all’altro.

La Lazio è risalita bene, e lo ha fatto in tanti modi. A volte bastava un semplice lancio da dietro per creare pericoli, anche perché inizialmente i biancocelesti erano reattivi sulle seconde palle. Una volta guadagnato il possesso, anche in zona relativamente basse del campo, c’era la possibilità di verticalizzare per Correa e Immobile, i quali potevano sempre puntare l’avversario in campo aperto.

Un esempio nell’azione del secondo gol, dove l’Atalanta è messa molto male a palla persa. La Lazio ha praterie in profondità.

La Lazio però non si limitava a verticalizzare appena ne aveva l’occasione. Si è anzi vista una circolazione molto paziente e insistita dal basso, che coinvolgeva anche Strakosha. La voglia era quella di attirare in avanti la pressione della Dea, per creare spazi alle loro spalle creando situazioni di palla scoperta. In tal modo, sarebbe stato più facile servire i giocatori offensivi. I biancocelesti hanno costruito soprattutto sul centro-destra, con Patric che era molto più coinvolto di Radu nella manovra.

La palla è quindi arrivata a Milinkovic-Savic e Immobile (che veniva più incontro rispetto a Correa) anche con filtranti dal basso, con i giocatori molto vicini per dialogare tra di loro. Si sono viste ottime combinazioni sul breve, i calciatori biancocelesti erano quasi sempre in parità numerica contro i difensori della Dea.

Un esempio nella slide sopra. Dopo un prolungato palleggio dal basso, la palla arriva a un Immobile che di prima serve Milinkovic.

La Lazio è stata anche molto brava a servire Lazzari in campo aperto, con l’ex Spal che ha attaccato benissimo lo spazio alle spalle di Gosens. Una costante della stagione consiste nell’eccellente intesa tra Milinkovic-Savic e il numero 29. Così è arrivata una delle azioni più belle delle match (quella in cui la Lazio ha sfiorato il terzo gol). Il serbo si defila sulla linea di fondo portando Djimsiti fuori posizione, e nel “dai e vai” con Lazzari lo lancia in profondità con un strepitoso lancio mancino.

Lazzari legge in anticipo il passaggio del compagno, è già pronto ad aggredire la profondità.

Nel secondo tempo, la Lazio è poi totalmente crollata, non è più riuscita a risalire. Bisogna comunque ripartire da una prima mezz’ora estremamente positiva, in cui si sono viste giocate interessanti ed efficaci.

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