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2015

L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – Lazio, l’unica certezza fino ad oggi si chiama Olimpico

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Vince ancora tra le mura amiche la Lazio, che conquista la settima vittoria in altrettante partite all’Olimpico. Questa volta a farne le spese è il Rosenborg.
Pioli deve fare di necessità virtù e non può affidarsi più di tanto al turn-over; il tecnico lascia a riposo Basta, Lulic, Gentiletti, Marchetti e Klose, riuscendo comunque a mettere in campo una squadra competitiva.
Dopo aver preso due legni nella stessa azione, la Lazio resta in 10: erroraccio di Mauricio, che sbaglia un disimpegno e nel tentativo di recuperare, commette fallo da ultimo uomo. Partita che subisce una svolta dopo 6 minuti. Il tecnico corre subito ai ripari e richiama a sorpresa Onazi per inserire Gentiletti. Cambio che fa molto scalpore, ci si aspettava infatti, l’uscita dal campo di Mauri a beneficio di un giocatore più di corsa come il nigeriano, che in inferiorità numerica poteva essere più utile. La squadra si ridisegna quindi con il più classico dei 4-4-1.
Pioli dunque, non rinuncia a giocarsi la partita e al 28′ la Lazio passa: Candreva porta a spasso mezza difesa e serve Matri che a tu per tu con il portiere, non può sbagliare. Lazio sotto di un uomo, ma avanti di un gol.
Si va al riposo sul risultato di 1-0. Inizia la ripresa con gli stessi interpreti, poco meno di 10 minuti e i biancocelesti raddoppiano: Mauri serve in profondità Matri, il centravanti lavora un ottimo pallone e mette in mezzo per Felipe Anderson che di prima intensione la mette sul palo lungo. Terzo gol stagionale per il brasiliano e Lazio che si porta a distanza di sicurezza.
Partita finita? Neanche a dirlo! Il Rosenborg accorcia le distanze al minuto 69:cross di Skjelvik per Soderlund, che si libera della marcatura di Gentiletti e regala un finale infuocato al match. 
Il tecnico laziale corre ai ripari: fuori uno stanco Felipe Anderson e dentro Lulic. E’ proprio il bosniaco a dare il la all’azione che genera il terzo gol: lancio dell’esterno a cercare Matri, l’ex Milan lavora il pallone e serve l’accorrente Radu che viene atterrato in area. Non esita Gil che indica il dischetto. Dagli 11 metri va Candreva che sbaglia, ma è subito abile a ribadire.
Anche questa volta, quando sembra calare il sipario sulla partita c’è tempo per un’altra emozione: Konradsen scappa a Konko e si presenta solo davanti a Berisha, il francese lo falcia da dietro e l’arbitro concede il secondo penalty di giornata.
Dal dischetto va Soderlund che trova sulla sua strada un’ottimo Berisha che neutralizza un tiro angolatissimo dell’attaccante norvegese.

Lazio che conquista tre punti fondamentali per la corsa al primo posto nel girone; i biancocelesti infatti, comandano il loro raggruppamento a 7 punti, inseguiti a 4 da Dnipro e Saint-Étienne. Si conferma un fortino l’Olimpico, che ha regalato alla squadra di Pioli, solo gioie fino a questo momento.
Non si vede nel corso della gara, la differenza numerica in campo. Ottima partita della Lazio, che tiene bene il campo tanto da annullare l’uomo in meno. Gara ben gestita dal tecnico, che mette Mauri al fianco di Cataldi, per una mediana di soli palleggiatori e quando serviva più sostanza richiama il brianzolo e fa entrare Milinkovic, più di corsa e abile sui palloni alti. Superlativa la prova dei due esterni, Felipe Anderson e Candreva che si sacrificano per tutta la durata del match. Non viene meno l’impegno nemmeno per Alessandro Matri, che da solo tiene occupata la retroguardia norvegese. Sta tornando la Lazio, ma deve ritrovare la continuità che l’anno scorso la rese grande.
Domenica arriva il Torino e quale migliore occasione per l’ottava vittoria in casa?

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