Giovanni Stramacci: «Mi manca andare allo stadio. Il canale è nato per caso» - ESCLUSIVA
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Giovanni Stramacci: «Mi manca andare allo stadio. Il canale è nato per caso» – ESCLUSIVA

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Giovanni Stramacci, YouTuber tifoso della Lazio, ci ha raccontato in esclusiva come pensa che la squadra possa ripartire in Serie A

Durante le partite ogni tifoso si dispera, salta, urla e impreca. Anche il più tranquillo, durante i 90 minuti, si può trasformare e sarebbe bello assistere a questa metamorfosi per vedere cosa la passione viscerale può fare. Giovanni Stramacci, durante le partite della sua amata Lazio, si riprende e posta tutto su YouTube dimostrando così il suo amore per i biancocelesti. Ai nostri microfoni in esclusiva, lo YouTuber ci ha raccontato cosa gli è mancato di più durante la quarantena e come vede la squadra di Inzaghi alla ripresa della Serie A.

Sono passati 88 giorni dall’ultima partita della Lazio. Cosa ti manca di più?

«Sinceramente mi manca andare allo stadio. So che non succederà per un po’ di tempo. Mi manca vivere il calcio in prima persona, le emozioni che si vivono all’Olimpico per 90 minuti. Poi sì, mi manca anche il calcio però sto recuperando in questi giorni con la Bundesliga».

Tra oggi e domani dovrebbe arrivare una notizia definitiva sull’eventuale ripresa della Serie A. Credi nella ripartenza del campionato?

«Già da qualche mese sono molto scettico al riguardo ed ho espresso tutti i miei dubbi con i miei amici laziali. Vedere che si sta spendendo un sacco di tempo su questo presunto piano B, mi porta a pensare che non c’è modo che questa stagione possa concludersi (nonostante sembra stia funzionando in Germania). Secondo me non c’è una forte volontà da parte del Governo e della Federazione di concludere queste 12 giornate regolarmente, quindi rimango scettico ma con un minimo di speranza. Si dovrebbero prendere da esempio i paesi che comunque stanno per ripartire».

I ragazzi di Inzaghi hanno fatto qualcosa di straordinario fino ad ora. Pensi che ce la faranno a concludere l’opera?

«Su questo ho più di una preoccupazione, le partite ravvicinate che andremo a giocare, 2 o 3 a settimana, su tutte. Mentre prima avevamo un vantaggio su squadre come Juventus, Inter ed Atalanta impegnate su più fronti, ora anche loro si possono concentrare esclusivamente sul campionato. Secondo me i biancazzurri sono quelli con la rosa più corta, ciò non toglie però che sarà la più motivata, come ripetono incessantemente i giocatori. Questo fatto che dovremo giocare una partita ogni 3/4 giorni mi porta ad essere leggermente pessimista. Quest’anno molti giocatori che abbiamo sempre sottovalutato hanno fatto bene e quindi un minimo di speranza rimane».

Su YouTube ti vediamo gioire ed infervorarti raccontando la tua passione. Com’è nato questo progetto?

«É nato casualmente ad essere onesto. Mi sono trasferito a Londra tre anni fa dal Qatar (prima vivevo lì) per studiare cinema e non ero abituato a seguire le partite della Lazio in solitaria, senza mio padre o mio fratello o i miei amici. Ho subito notato la differenza, non era la stessa cosa. Per questo ho deciso di mettere la videocamera accanto alla Tv, in modo tale che mi riprendesse, per poi parlare con lei. Poi ho deciso di pubblicare questi video (in gergo live reaction ndr) di 10 minuti sulla piattaforma visto che ai tempi seguivo molto chi parlasse di calcio italiano sul Tubo. Da lì sono partiti una serie di video che poi mi hanno portato ad avere un rendimento costante ed ad ottenere dei risultati per me inaspettati».

Se dovessi immaginarti nel futuro, ti vedresti sempre con la telecamera accesa pronto a parlare di Lazio?

«Sinceramente non penso. Ho sempre avuto il sogno di diventare regista e questa è la priorità per me. in questi anni ho viaggiato molto all’estero: ho fatto il liceo in Qatar, ho studiato in Inghilterra e non escludo che potrei continuare a muovermi in giro per il mondo per inseguire questo sogno. YouTube è una cosa che faccio di contorno, perchè mi piace e mi tiene attivo mentalmente. Cerco sempre di mettere la mia creatività all’interno dei lavori che pubblico e lo faccio con una delle mie passioni. In un futuro prossimo però non mi vedo online».

Ieri è ricorso l’anniversario del 26 maggio, giorno in cui la Lazio ha sancito ancora una volta il predominio capitolino. Che ricordo hai di quel giorno?

«Mi ricordo molto bene i giorni che hanno preceduto la partita, che per me sono stati una specie di incubo. Ho pregato ogni sera, prima di andare a dormire, ed ho sperato che i gol di Ciani contro il Siena, di Floccari contro la Juve e quello sbagliato da Marchisio fossero dei segnali. Il giorno della gara ero in Distinti Nord-Ovest con mio fratello e ricordo che al gol di Lulic non ho esultato più di tanto perchè c’era molto nervosismo nell’aria e il tutto non era ancora finito. Al fischio finale di Orsato, più che un’esultanza c’è stata una vera e propria liberazione di tutta l’ansia vissuta in precedenza. Una giornata memorabile anche se avevo 14 anni. Se fosse successo adesso me la sarei goduta sicuramente di più».

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