Esclusiva - Lazio, Gregucci: «Luis Alberto come Xavi o Platini. Riprendere il calcio solo a fine emergenza»
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Esclusiva – Lazio, Gregucci: «Luis Alberto come Xavi o Platini. Riprendere il calcio solo a fine emergenza»

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Il difensore ex Lazio Angelo Gregucci ha parlato della stagione dei biancocelesti e del momento attuale in Italia

Per affrontare insieme gli argomenti principali di questo periodo, è intervenuto in esclusiva per la nostra redazione lo storico difensore ex Lazio Angelo Gregucci, in biancoceleste dal 1986 al 1993, diventato fra l’altro da poco tempo nonno di una splendida bambina.

Qual è il suo pensiero sulla situazione di emergenza che l’Italia, e non solo, sta affrontando?

«Il mio primo pensiero va a tutta la sanità italiana e non solo, a tutti i medici, infermieri e tutto il personale sanitario che lotta per la salute mondiale. Faccio i miei più sentiti ringraziamenti a tutti, sono gli eroi che rischiano la vita per noi. Importante ora è salvaguardare la salute di tutti».

Tornando al calcio, cosa pensa del campionato disputato dalla Lazio fino ad ora? Possono esserci ripercussioni, in vista di una ripresa del campionato, causate da questo lungo stop?

«A memoria non ricordo una squadra così dirompente, fino a quel momento la squadra aveva dimostrato una crescita esponenziale. Questo percorso di crescita è in atto da 4 anni. La Juventus ha più volte sofferto la Lazio in questi anni, unica squadra capace di spezzare il dominio italiano dei bianconeri. Tutti eravamo convinti che quest’anno i biancocelesti potessero fare un bel campionato, ma era impossibile pensare che potesse addirittura competere per lo scudetto. Questa Lazio è nata nel secondo tempo della sfida contro l’Atalanta: quando recuperi in quel modo tre reti ad una squadra capace di fare così tanti gol, la convinzione nella testa dei giocatori non può che scattare».

C’è un elemento della rosa che l’ha sorpresa maggiormente in termini di crescita?

«Per battere un record come quello della squadra di Eriksson, composta da giocatori eccezionali, è chiaro che la crescita sia stata esponenziale per tutta la rosa. La panchina, spesso considerata corta, quest’anno è risultata spesso decisiva e questo è merito del grande lavoro di Inzaghi e dello staff tecnico. La squadra ha trovato grande autostima, basti pensare alle ottime prestazioni di Marusic, Cataldi, Patric e gli altri elementi della panchina. Due ragazzi che conosco bene e dalle grandissime potenzialità sono André Anderson e Djavan AndersonMilinkovic-Savic ha avuto una ulteriore crescita. Luis Alberto? Lo paragono a Platini o Xavi, per il modo di leggere e dettare il passaggio, ha una visione di gioco impressionante».

Quale potrebbe essere la soluzione per il campionato tra le varie ipotesi uscite in questi giorni?

«È un caso talmente straordinario che non può esserci una soluzione logica. L’obiettivo è mettere sotto controllo una situazione, ad oggi, critica. Una volta finita l’emergenza, saranno le federazioni preposte a prendere la decisione più adatta. Ad oggi è importante pensare alla salute di tutti».

Un pensiero finale sul ritorno sulla panchina dell’Alessandria? 

«L’avventura è appena iniziata, per cui ancora non posso dare un giudizio concreto. È in fase embrionale».

Matteo Pesce

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