Amarildo: «Mi piacerebbe incontrare Immobile. Ai tifosi dico...»
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Amarildo: «Mi piacerebbe incontrare Immobile. Ai tifosi dico…»

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Amarildo ha rilasciato alcune dichiarazioni per il match program di Lazio-Spezia, in programma domani alle ore 12.30. Queste le sue parole.

RICORDI – «La Serie A alla mia epoca era il campionato più bello e seguito del mondo, perché c’erano tanti campioni. Far parte della Lazio è stato bellissimo. Segnai 9 gol tra campionato e Coppa Italia in una squadra che ambiva in alto. Arrivarono tutti al Flaminio. Eravamo un gruppo compatto, con individualità come Pin, Di Canio e Sosa».

VITTORIA CON IL NAPOLI – «Mi ricordo benissimo quel 3-0. Mi ricordò la mia doppietta con il Celta Vigo contro il Real Madrid. Anche con i partenopei segnai due gol. Aprii e chiusi l’incontro, con il 2-0 firmato di Pin. Il Flaminio vibrava e i tifosi erano impazziti».

LAZIO – «Ho visto la Lazio giocare delle belle partite. C’è stato quel passo falso in Europa League, ma i biancocelesti hanno ancora il cestino nelle loro mani. Parliamo comunque di una squadra forte e con un bravo allenatore. In campionato sta facendo bene e può puntare in alto».

BRASILIANI «Felipe Anderson è cresciuto nel suo periodo in Inghilterra.  Sta facendo bene. Marcos Antonio? Ha grandi qualità, ma gli serve tempo per ambientarsi e diventare un pilastro del centrocampo».

IMMOBILE – «Immobile in un tridente con me e Sosa? Sarebbe stato divertente, anche se parliamo di epoche differenti. Lui è un grandissimo attaccante ed è anche un professionista esemplare. Spero un giorni di incontrare lui e tutti i protagonisti della Lazio di oggi».

MILINKOVIC E LUIS ALBERTO – «Sembrano due brasiliani per come toccano il pallone. Va detto che il calcio è cambiato molto e ci sono calciatori forti di ogni nazionalità. Parliamo comunque di due autentiche stelle, che garantiscono assist».

TIFOSI – «Ogni volta che sento cantare il coro a me dedicato mi si riempie il cuore di gioia e allegria. Il mio rapporto con i laziali è sempre stato fortissimo. Tutti mi chiedono come sia possibile ricevere tutto questo affetto. Ho dato il nome di Porque Lazio a tre palazzi di mia proprietà. Alleno la Primavera del Porto Vitoria e ai miei ragazzi parlo sempre dei miei anni a Roma, facendoli sognare di diventare campioni».

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