Coronavirus, il Brescia risponde all'AssoAllenatori: la nota
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Coronavirus, il Brescia risponde all’AssoAllenatori: la nota

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Il club lombardo sarebbe nel mirino dell’Associazione per via di un’assemblea convocata per domani presso il centro sportivo

AGGIORNAMENTO ORE 19.30 – Il Club non si è fatto attendere, rispondendo con un comunicato di seguito riportato: «Brescia Calcio tiene a precisare che la convocazione per la giornata di domani, mercoledì 18 marzo 2020, presso il Centro Sportivo di Torbole Casaglia è stata inoltrata ai tecnici di base a contratto, tra cui collaboratori tecnici e preparatori atletici. Tale convocazione non è stata mandata nè ai primi nè ai secondi allenatori sollevati dal loro incarico nel corso di questa stagione».

«La ragione della convocazione è data dal fatto che, considerata la situazione sanitaria in corso, già da qualche settimana era stata fatta una valutazione in merito alla possibilità di prevedere una programmazione dell’attività con allenamenti a singolo giocatore o al massimo a gruppi di due giocatori, frazionati nella giornata e distribuiti su tutta la superfice del Centro Sportivo. Nell’ottica di programmare una simile attività e con l’intento di garantire la massima sicurezza dei propri atleti e tesserati, è stato ritenuto opportuno attingere a tutte le risorse possibili, tra il personale sotto contratto con Brescia Calcio. Brescia Calcio precisa infine che in vista dell’incontro di domani, per tutelare la salute di tutti, garantirà il rispetto di tutte le misure di sicurezza indicate dal Decreto Ministeriale relativo ai comportamenti da tenere sul posto di lavoro».

L’emergenza Coronavirus sta mettendo in ginocchio tutta l’Italia e le disposizioni governative invitano tutti a rimanere a casa per evitare il più possibile la diffusione del contagio. Anche il mondo dello sport si è fermato e tutte le manifestazioni sono state sospese fino al 3 aprile.

Non tutti però starebbero seguendo queste regole: l’AssoAllenatori infatti ha rilasciato un comunicato in cui attacca duramente il Brescia. Secondo quanto riportato da Gianlucadimarzio.com infatti il club di Cellino sarebbe nel mirino dell’associazione per via della convocazione di una riunione con i collaboratori tecnici, prevista per la giornata di domani. Ecco la nota ufficiale:

«L’ASSOCIAZIONE ITALIANA ALLENATORI CALCIO vuole oggi denunciare la grave ed irresponsabile condotta posta in atto dalla società Brescia Calcio S.p.A. nei confronti degli allenatori e preparatori atletici in precedenza esonerati. Nonostante emerga dal sito ufficiale del Club la “sospensione di tutte le attività della Prima Squadra fino al giorno 28 marzo compreso”, il Brescia Calcio S.p.A. ha inspiegabilmente richiamato e convocato per domani mattina alle ore 9.00 al campo di allenamento di Torbole Casaglia i collaboratori tecnici, i preparatori e gli osservatori facenti parte degli staff di Mr. Fabio Grosso e di Mr. Eugenio Corini, già esonerati nel corso della stagione dal rendere le loro prestazioni».

Vengono spiegate poi le motivazioni della denuncia:

«Tale convocazione appare del tutto illegittima e strumentale, nonché contraria al buon senso, alla correttezza e alla buona fede nell’esecuzione del contratto, tenuto conto della gravità della situazione che sta interessando proprio in questi giorni la provincia bresciana e considerata l’attuale sospensione degli allenamenti della prima squadra, in ferie sino al 28 marzo. La richiesta appare, inoltre, violativa delle disposizioni del DPCM del giorno 11/03/2020, come integrato dalla precedente normativa emergenziale, oltre che della normativa sulla sicurezza nei posti di lavoro ed espone i lavoratori ad inutili e gravi rischi per la salute propria e degli altri. L’AIAC stigmatizza e censura fermamente l’iniziativa del Club ed è accanto ai propri associati, preannunciando fin d’ora l’intenzione di intraprendere ogni iniziativa e denuncia alle autorità sportive e di sicurezza nazionale a fronte di una condotta che andrà valutata anche sotto il profilo dell’eventuale rilevanza penale. Si consiglia ai propri associati di rimanere ciascuno nelle proprie abitazioni finché non lo consentiranno il contesto normativo e le condizioni igienico-sanitarie ivi prescritte».

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