L'ANALISI DEL GIORNO DOPO - La Lazio in un’immagine: «Forza Guido»
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Editoriale

L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – La Lazio in un’immagine: «Forza Guido»

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L’analisi di Lazio-Parma, partita terminata con il risultato di 4-1 grazie alla doppietta di Luis Alberto e alle reti di Marusic e Lulic

La domenica pomeriggio, lo stadio semi-pieno, il sole che spunta in un cielo bianco e celeste. La cornice perfetta per una vittoria che dà ancora speranze, che alimenta un sogno chiamato Champions League. La pratica viene archiviata in 45 minuti, poi solo accademia. Da Luis Alberto a Correa, passando per Milinkovic, finendo con Pedro Neto, accolto dai soliti applausi di curiosità. È la Lazio di Inzaghi, del bel gioco, dell’utile che si unisce al dilettevole. È la Lazio che fa sorridere i bambini, portati allo stadio dai genitori in una giornata di festa. È una Lazio fatta di amici, quelli che indossano la maglia bandiera. È una Lazio che pensa prima al “NOI” e poi all’ “io”. Tante volte si abusa di questa frase, ma in questo contesto ci sta a pennello. La vittoria di ieri è stata dedicata ad un ragazzo sfortunato, che ha perso il papà all’età di 23 anni. I suoi amici lo hanno portato con loro al successo, strappandogli un sorriso in una giornata triste. Quel sorriso che ha sempre portato a Formello da quando ha 6 anni. Una dedica speciale per una persona speciale che da 17 anni indossa la maglia della Lazio. FORZA GUIDO!


DOMINIO – Inzaghi
non torna sui suoi passi e anche contro il Parma sceglie la “Lazio-fantasia”. Squadra molto tecnica per affrontare un avversario che ha costruito le proprie fortune in trasferta, aspettando e ripartendo. I biancocelesti rompono subito gli indugi e mettono in discesa una partita che poteva complicarsi. Il canovaccio è stato lo stesso di Firenze. Copia e incolla, con un’unica ma fondamentale differenza: i gol segnati. Ne fosse arrivato uno in più con la Fiorentina e uno in meno con il Parma, oggi parleremo di due punti in più in classifica che potrebbero valere una stagione. La gara è stata sostanzialmente la stessa, con la Lazio che subito ha fatto capire le proprie intenzioni. In queste partite con squadre medio piccole, i ragazzi di Inzaghi sono spietati da oramai tre anni. Il Parma è solo l’ultimo avversario crollato sotto i colpi di una macchina di guerra, letale contro avversari a lei inferiori. L’idea tattica era sempre la stessa: costruire a tre per attaccare a quattro. Patric ha giocato ancora una volta a tuttocampo e proprio come accaduto con Milan e Fiorentina, il suo lavoro in entrambe le fasi, è stato fondamentale. Un errore di concentrazione nella ripresa costa l’imbattibilità a Strakosha, ma come vanno pesati i gol, lo stesso esercizio bisogna farlo anche con gli errori. In una situazione di punteggio oramai rassicurante, quella sbavatura poteva commetterla chiunque e per fortuna non ha avuto effetto sul risultato finale. Patric e Marusic hanno dominato la fascia destra, costringendo Gervinho a spostarsi altrove per cercare miglior fortuna. Dall’altra parte la collaudata coppia Radu-Lulic, non è stata da meno, con il Parma rassegnato alla sua sorte dopo un tempo.

FANTASIA AL POTERE –
Manca Immobile? Nessun problema. Gioca Caicedo e insieme a lui Milinkovic, Luis Alberto e Correa. Quattro gare senza Ciro dall’inizio e quattro vittorie. Una bella risposta a chi sosteneva che la Lazio dipendesse dal proprio bomber. La sua assenza nella partita con il Parma nemmeno si è notata. La nuova formula con tutti gli uomini offensivi dentro, poteva sembrare spregiudicata, ma come ha fatto notare Luis Alberto, ora la Lazio oltre a segnare di più, subisce anche meno reti. «Se la palla ce l’abbiamo noi, non possono averla gli avversari» – con questa frase lo spagnolo ha espresso un concetto tanto banale, quanto reale. I biancocelesti sono sempre in pieno controllo della gara; gestiscono sempre il pallone, sia quando sono in vantaggio che quando sono sotto. Gli avversari non riescono quasi mai a concludere verso Strakosha, che nelle ultime due partite ha subito due tiri ed altrettanti gol. Nessuna colpa per il portiere, è un periodo sfortunato che prima o poi passerà. Dopo il derby, la Lazio ha ritrovato certezze e bel gioco. In un Olimpico vestito a festa, torna il sorriso e tornano i tre punti. A differenza di altre realtà, quello biancoceleste è uno spogliatoio unito. Nessuno si chiama fuori perché vuole un aumento di contratto, nessuno dà di matto con un compagno dopo una sostituzione. La Lazio è questa: quella che fa esser fieri i propri tifosi. Quella che lotta insieme verso un obiettivo e dedica la vittoria ad un compagno in difficoltà. In attesa di esultare la prossima volta tutti quanti insieme. Anche con Guido Guerrieri.

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