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Luis Alberto, prima parte: «Derby, quanti ricordi! I romanisti parlavano tanto… Sarri maestro, mi disse questa frase per farmi restare»

Luis Alberto, prima parte: «Derby, quanti ricordi! I romanisti parlavano tanto… Sarri maestro, mi disse questa frase per farmi restare». Parla l’ex Lazio
Un fantasista della sua classe farebbe la fortuna di Sarri, ma questa domenica il suo ruolo sarà quello di tifoso davanti alla televisione, pronto a sostenere gli ex compagni. Il legame tra Luis Alberto e la Lazio è un sentimento profondo, un «amore infinito» che rende il derby un appuntamento per lui imperdibile. In passato ha spesso lasciato il segno nella stracittadina con giocate geniali, talvolta in coppia con Milinkovic, ritrovato di recente in Champions League asiatica. Quella foto social ha scaldato i cuori dei tifosi, come spiega lui stesso: «Non ci vedevamo da tanto. Con Sergej siamo molto amici. Abbiamo parlato della famiglia e di come si sente in Arabia. È felice, ma quest’anno gli scade il contratto. Può ancora giocare dove vuole». Ecco la prima parte della sua intervista a Il Messaggero.
Cosa le ha fatto arrivare Inzaghi?
«Per me è come un padre, una persona fantastica. Così come Pert, Cecchi e gli altri dello staff. Abbiamo vissuto un periodo bellissimo alla Lazio».
Lui e Tare hanno creduto in lei.
«Alla fine del 2016-17 volevo trovare un’altra possibilità perché giocavo poco, ma sia Igli che Inzaghi mi dissero che dovevo rimanere perché sarei stato importante. Alla fine è andato tutto secondo i piani».
Subito la Supercoppa vinta contro la Juventus…
«Quella gara ha cambiato la mia storia. Lì giocai trequartista, quella dopo con la Spal da regista perché non c’era Leiva. Mi stavo allenando bene da diversi mesi ma poi il mister mi ha dato fiducia. Il resto lo conoscete no?».
Ha vinto 5 derby segnando 3 gol. Com’era l’attesa?
«Pazzesca. I tifosi in quella settimana cambiano faccia, sbagliano anche a lavoro talmente sono distratti. In più so anche l’impegno che ci mette la curva per quelle meravigliose scenografie. Il tifoso laziale è diverso dagli altri: la fede per la Lazio viene prima di tutto».
I migliori ricordi nelle stracittadine?
«Direi la doppietta nel 3-0 del 15 gennaio 2021, peccato solo per lo stadio vuoto causa Covid. Poi il primo con Sarri, il 3-1, in cui segnano Sergej, Pedro e Felipe».
Un ex su altro per il quale lei è celebre…
«Quello del “se hanno sentido enc…” (ride, ndr). Ero contento non per la vittoria in sé, ma proprio per come andò. Loro avevano parlato tanto prima e alla fine erano tutti impazziti. Rimarrà nella storia per sempre».
Con Sarri è stato odi et amo…
«Perché abbiamo un carattere simile, ma come in tutte le relazioni sane abbiamo preso la strada giusta».
Durante la pausa per il Mondiale 2022 stava per lasciare la Lazio: cosa successe?
«Volevo andare via perché non trovavo continuità, ma quando ho comunicato il mio pensiero a Sarri mi ha risposto: “Tu non vai da nessuna parte. Per come ti stai allenando la formazione sarà Luis Alberto più altri dieci”. E così fu».
E invece nell’estate del 2023?
«Lì dipendeva tutto dal rinnovo. Ogni giorno cambiavano le carte in tavola, ma il mister è sempre stato dalla mia parte».
Che ne pensa del suo ritorno a Formello?
«Sarri deve avere determinati giocatori per fare il proprio calcio. Ha trovato una squadra costruita per un altro tecnico e senza poter fare acquisti. Però lui è un maestro e di sicuro troverà un modo per cambiare qualcosa in base al gruppo che ha, ma i giocatori dovranno mettersi a disposizione».
