Albertini: «Io prenderei ad occhi chiusi quel giocatore. Sulla lotta scudetto penso che in questa stagione...» - Lazio News 24
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Albertini: «Io prenderei ad occhi chiusi quel giocatore. Sulla lotta scudetto penso che in questa stagione…»

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Le dichiarazioni dell’ex giocatore della Lazio Demetrio Albertini sulla situazione attuale di emrcato


Il metronomo, il cervello, il numero 4 che ha dettato i tempi di un Milan leggendario. Quando parla Demetrio Albertini, il popolo rossonero si ferma ad ascoltare, perché la sua analisi unisce la saggezza di chi ha vinto tutto e la lucidità critica di un osservatore attento. In una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, l’ex centrocampista della Lazio scandaglia il nuovo Milan di Massimiliano Allegri, promuovendo le prime mosse di mercato e indicando la via per il futuro.

Dall’investitura per il suo erede designato, Samuele Ricci, alla benedizione per l’arrivo di un fuoriclasse come Luka Modrić, Albertini non si nasconde. Esprime un giudizio netto sulla necessità di un nuovo numero 9, lanciando un appello per Dušan Vlahović e una critica costruttiva sulla gestione dei giovani come Camarda.

UN PARAGONE CON IL GIOVANE ALBERTINI – «Per quel che riguarda l’opportunità che ha a disposizione sì. Quando sono arrivato al Milan, giocavo qualche metro più avanti, ma poi sono arretrato e sono diventato un metronomo come lui. Io forse avevo più lancio lungo e più filtranti, ma Ricci è bravissimo a dettare i tempi alla squadra».

L’OPERAZIONE MODRIĆ – «Come potrei dire di no? Magari farà quello che ho fatto io quando sono andato a Barcellona, ovvero porterà esperienza all’interno dello spogliatoio, aiuterà i giovani talenti che ci sono e sarà pronto in qualunque momento per aiutare la squadra a vincere. Chi ha già alzato trofei importanti trasmette la mentalità giusta agli altri e ciò che ha chiesto ai dirigenti, ovvero se avrebbero costruito una rosa importante, fa capire che ha ancora fame».

39 ANNI – «Non credo che il problema sia questo. Paradossalmente penso che sia più complicato abituarsi a un calcio diverso da quello spagnolo, ma non ho dubbi sul fatto che sarà importante per il Milan: ha vissuto tanti spogliatoi vincenti, sa gestire i momenti chiave dei match e ha lampi di classe pura. Con lui il rendimento di Fofana, Ricci e degli altri centrocampisti crescerà. È un ex Pallone d’oro. Uno da Milan».

LE AMBIZIONI SCUDETTO – «Il Milan deve avere grandi ambizioni. Non giocherà le coppe europee e questo sarà un vantaggio del quale io avrei fatto volentieri a meno. La cosa importante è il fatto che il Milan abbia iniziato a lavorare sul campo con un bel vantaggio soprattutto su Inter e Juve. Se Allegri, come credo, sarà bravo a farsi seguire, penso che la stagione sarà importante».

IL NOME È VLAHOVIC – «A me non dispiace. Il Vlahovic che ho visto alla Fiorentina lo prenderei a occhi chiusi. Ripeto: a occhi chiusi. Dopo l’esperienza alla Juventus, qualche dubbio in più mi è venuto, ma uno come Vlahovic, se messo nelle condizioni giuste, al Milan sono convinto farebbe bene. I centravanti costano parecchio e quelli di valore che si muoveranno non sono tanti».

LA GESTIONE DI CAMARDA – «Io lo avrei tenuto e lo avrei fatto giocare. All’estero ai giovani di talento le grandi squadre danno fiducia: il Barcellona fa scuola con l’utilizzo di Iniesta, Xavi, Jamal e tanti altri. Noi invece preferiamo mandarli in squadre più piccole. Io mi domando: ma non sarebbe stato meglio se avesse giocato 15-20 partite al Milan?».

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