Varsavia, incubo senza fine per tre ragazzi. Federico: “Doloroso lasciarli lì”

L’incubo dei tifosi laziali fermati a Varsavia, per tre ragazzi, non è ancora finito. Matteo Buttinelli, Alberto Corsino e Daniele De Paolis, sono ancora nelle carceri polacche, visto che la burocrazia procede a rilento e ha rimandato a lunedì le sentenze sulle istanze di scarcerazione presentate dai legali dei ragazzi. Secondo l’ambasciatore Lepore, c’è ancora una flebile speranza che i ragazzi possano passare Natale con le loro famiglie. 

Ieri, nel frattempo, è atterrato a Roma uno degli ultimissimi supporter rilasciati dalla polizia: Federico D’Alessandro. E’ arrivato alle 15,30 su un volo Alitalia all’aeroporto di Fiumicino, dove, con un respiro di sollievo, si è subito confessato: “Sono felicissimo di essere finalmente rientrato a Roma, non ce la facevo più”. Impossibile dargli torto. Come riporta Il Tempo, Federico però non era pienamente felice, perchè prima di partire, ha visto i suoi tre amici restare lì, e ciò non gli ha potuto che procurare dispiacere: “Quando li ho salutati ho letto nei loro occhi la gioia per la mia scarcerazione ma anche il dispiacere di non aver ricevuto lo stesso trattamento. Erano convinti che il tribunale avrebbe accettato anche le loro richieste, invece è tutto fermo a causa di un assurdo intoppo burocratico. È stato doloroso lasciarli lì”. 

Anche il papà di Federico, Paolo D’Alessandro, ha fatto sentire la sua voce: “Stiamo valutando come agire, anche se non credo che potremmo tornare in Polonia, perchè mio figlio verrebbe condannato. E’ una situazione paradossale, mio figlio non ha fatto nulla, ma non credo che verrà assolto, perchè la polizia polacca dovrebbe prendersi troppe responsabilità. Una cosa è certa, in caso di assoluzione, chiederemo immediatamente il risarcimento dei danni subiti in questi 22 giorni di carcere”.