Supercoppa Primavera, Inzaghi vuole fare la storia - Lazio News 24
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2014

Supercoppa Primavera, Inzaghi vuole fare la storia

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La Supercoppa dopo la Coppa Italia: Simone Inzaghi vuole fare il bis con la sua Primavera. Come scrive il Corriere dello sport, il tecnico biancoceleste ha alzato al cielo la Coppa Nazionale ad aprile, dopo poco più di tre mesi dal suo insediamento. La Supercoppa è sfuggita l’anno scorso, la vinse la Juventus all’Olimpico (1-2). In panchina c’era Alberto Bollini, sfiorò l’ennesima impresa dopo aver conquistato lo scudetto 2012-13, dopo aver centrato record su record. La Primavera di quest’anno è una squadra ricostruita, sono rimasti in pochi rispetto all’ultimo ciclo. E’ stata fatta una scelta: sono stati confermati solo due titolari (Pollace e Tounkara). L’anno zero è iniziato a luglio, la società e Inzaghi hanno preferito cedere in prestito (per farli crescere) i fuori quota più forti (Filippini, Lombardi, Crecco e Minala). Dopo anni di successi è stato giusto concedergli una chance in serie B. Sono rimasti i ‘95 che giocavano di meno (a parte Pollace). Il gruppo sta lavorando bene, pratica un ottimo calcio. La sconfitta di Bari, ad esempio, è stata generata dalla sfortuna. Non è facile vincere ogni anno, non lo è soprattutto nel settore giovanile. I gruppi vengono stravolti, i cicli si chiudono e si aprono.
La Lazio, per anni, ha dominato il panorama calcistico nazionale: ha sfiorato lo scudetto nel 2011-12, l’ha vinto un anno dopo e s’è portata a casa la Coppa Italia. Ha lanciato tanti giovani in prima squadra, alcuni li ha fatti svezzare in B e poi li ha inseriti nel suo organico: ha conquistato il primo posto del ranking giovanile, l’ha fatto sposando una politica giusta, una filosofia vincente. Inzaghi ha raccolto l’eredità di Bollini, insegue una nuova missione, ha ricevuto varie richieste in estate, è rimasto. Prima di provare il grande salto vuole terminare l’esperienza con la Primavera. Il sogno scudetto l’anno scorso è svanito nelle Final Eight, dopo un grande derby (i biancocelesti furono eliminati dal Torino).

FORMAZIONE – Sono partiti in 26, nel gruppo che ieri ha raggiunto Verona in treno c’erano anche Fiore e Milani (sono infortunati, non rientreranno prima di gennaio). Ci sono tanti dubbi, il principale riguarda il croato Prce (difensore centrale), giocherà se arriverà il transfer. Il regolamento è chiaro, si possono utilizzare solo 3 fuori quota. La Lazio ne ha quattro (Silvagni, Pollace, Pace e Oikonomidis), uno di loro resterà fuori. Inzaghi deciderà all’ultimo, in avanti (nel 4-3-3), toccherà a Tounkara e Palombi, se Oikonomidis resterà fuori andrà scelto un sostituto.

QUI CHIEVO – Raccolta la pesante eredità di Nicolato, è già tempo della verifica più impegnativa. Solenne quanto basta, per Lorenzo D’Anna e un Chievo Primavera che lo scorso giugno si è imposto al panorama nazionale. Gialloblù campioni d’Italia dopo una maratona estenuante a Rimini, D’Anna ora sta rimettendo insieme i pezzi di una squadra che è sempre rimasta ai piani alti anche nelle stagioni scorse. “La Lazio come noi ha cambiato tanto – dice l’allenatore del Chievo – Ha molti ragazzi presi dal settore giovanile: organico competitivo e di qualità. Siamo costruiti col 4-3-3, l’idea è quella di dare spazio a chi ha conquistato lo scudetto, ne sono rimasti quattro. Vedo una crescita. E’ una squadra che crea, ha un’identità e sa cosa vuole. Vorrei trasmettere ai nuovi la mentalità dell’anno scorso“. Appuntamento a stasera allo stadio Bentegodi di Verona, ore 20,15.

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