Roma-Lazio: veniteci a dire che è solo un gioco! – AUDIO

Non è facile spiegare a parole cosa vuol dire il derby Roma-Lazio per un tifoso capitolino: certo è che non si tratta di solo calcio

Si, dai. Veniteci a dire che si tratta di solo calcio. Che Roma-Lazio è una semplice partita di pallone. Che il “Derby della Capitale” è un classico come gli altri. Fatelo, ma solo dopo esservi messi nei panni di un romanista o di un Laziale. Provate prima a viverlo da dentro. Camminate alla vigilia per le stadre della Città Eterna. Andate ad assisterlo dal vivo allo stadio Olimpico. Salite quei gradoni, e nel mentre respirate l’odore acre dei fumogeni, ascoltate il coro della Curva che si scalda, sentite le mani che iniziano a tremare al solo pensiero del fischio d’inizio. Un brivido che nasce ad agosto, quando si sorteggia il calendario e non si aspetta altro che conoscere la data per riferire agli amici: «Ah regà, quel giorno nun ce sto pe’ nessuno». Giorni, settimane, mesi a pensare sempre lì. A sperare di rivivere quelle sensazioni, quelle paure, quelle gioie. A ricordare i derby vinti in rimonta, i gol siglati al novantesimo, le punizioni calciate sotto il diluvio, le esultanze col dito puntato verso i nemici di sempre. A pregare Il Maestro, Gabbo, Giorgione e tutti i nostri angeli di unirsi a noi e tifare da qualsiasi posto adesso si trovino, di aiutare l’Aquila a volare in alto. Fino al cielo, dove i lupi non possono arrivare, dove il bianco e il celeste si mischiano coi colori della maglia. Una maglia che dal 1900 a Roma significa calcio e dal 1927 vuol dire distinzione. Perché, grazie a Dio, esistiamo noi ed esistono anche loro, così per ricordarci chi siamo e quanto siamo fortunati a non assomigliarci per niente. Tanto vicini, quanto distanti. Diversi nello stile e nello sfottò, ma simili per un aspetto: la passione verso la propria squadra del cuore. E quindi non resta che augurare buon derby a tutti, tifosi giallorossi e biancocelesti. Ora però, veniteci a dire che è solo un gioco.