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Minghinelli (Zerocinquantuno.it): «Temo la Lazio, all’andata non ci fu partita. Su Donsah…» – ESCLUSIVA

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Il parere dell’avversario – Il pensiero del collega del Bologna alla vigilia della sfida contro l’armata di Inzaghi

Domenica all’Olimpico la Lazio dovrà sfidarsi con il Bologna, reduce dalla sconfitta contro l’Atalanta. La squadra di Inzaghi, dopo aver archiviato il passaggio ai quarti di finale di Europa League, è pronta a tornare alla vittoria in campionato, ottenendo punti indispensabili per la corsa Champions. Per comprendere come gli avversari stanno vivendo i giorni precedenti al match, oltre all’assetto tattico per il quale opterà mister Donadoni, la redazione di Lazio News 24 ha contatto in esclusiva quella di Zerocinquantuno.it, in particolare il collega Simone Minghinelli:

1. Poli ed Orsolini sono ancora ai box, mentre Palacio e Gonzalez sono tornati a disposizione: qual è la condizione degli infortunati e chi prenderà parte alla partita di domenica? Nel caso dovessero dare forfait, in quale modo saranno sostituiti nello scacchiere di Donadoni? Ci sono altri dubbi riguardanti la formazione che dovranno essere sciolti nei prossimi giorni?

«Poli, Orsolini e Da Costa sono out per problemi di varia natura, non saranno della partita. Per fortuna poi ci sarà la sosta per poterli recuperare. De Maio ha avuto la febbre in settimana ma oggi è rientrato in gruppo, quindi ci sarà. Palacio ha recuperato, è rientrato in gruppo soltanto questa settimana. Era stato convocato già contro l’Atalanta, all’Olimpico sarà sicuramente nei convocati. Poi ci sarà da capire se Donadoni vorrà rischiarlo dal primo minuto, oppure lo terrà in panchina ed eventualmente lo utilizzerà a partita in corso. Resta il dubbio sul modulo: nelle ultime giornate il Bologna ha sempre giocato col 3-5-1-1 contro squadre che giocavano più o allo stesso modo. Bisognerà capire se Donadoni si fida a giocare a specchio contro la Lazio, oppure – come sembra – dovrebbe tornare al 4-3-3, con Verdi e Di Francesco ai lati di un centravanti che dovrebbe essere Destro. C’è qualche dubbio perché la panchina contro l’Atalanta sembra averla accusata, c’è un po’ di maretta. Non è escluso che l’allenatore decida di lanciare dal primo minuto Palacio o Avenatti».

 

2. La partita dell’andata fu decisa dalle marcature di Milinkovic e Lulic. In quell’occasione che idea ti sei fatto dei biancocelesti? A proposito della qualificazione per la Champions, in lizza ci sono le due romane e le due milanesi: quale vedi maggiormente attrezzata per raggiungere l’obiettivo?

«All’andata il Bologna tornò in partita con l’autogol fortunoso del secondo tempo, ma nel primo tempo poteva essere sotto di tre o quattro gol. Non ci fu partita. La Lazio l’ho seguita anche in Europa League: è una squadra che gioca molto bene. E’ stata sfortunata nell’ultimo periodo, sia per episodi sia per errori arbitrali. E’ a pieno titolo in lotta per la Champions e per i primi tre posti. L’Inter è molto altalenante, la Roma ha ancora l’impegno in Champions, il Milan è un’incognita. Se tiene questa media punti, può rientrare ma bisognerà vedere. Vedremo se terrà questo ritmo, poi dovrà sfidare sia Juventus che Napoli. Credo che la Lazio abbia tutte le carte in regola – visto anche il sorteggio in Europa League – per lottare fino all’ultimo per il terzo-quarto posto».

 

3. Il Bologna è reduce dalla sconfitta contro l’Atalanta di domenica scorsa. Anche la Lazio, almeno in campionato, nell’ultimo periodo non è riuscita a tenere il livello della prima parte di stagione. Che partita ti aspetti all’Olimpico?

«Temo molto la gara, sia questa che quella che avremo dopo la sosta contro la Roma. Il Bologna sta attraversando un momento difficile, si sta trascinando fino alla fine della stagione. 33 punti sono un buon bottino, ma ne servono almeno altri 5-6 per essere tranquilli e chiudere il discorso salvezza. E’ chiaro che se la Lazio fa la Lazio ed il Bologna si ferma su questo trend di rendimento, non c’è partita. Spero che il Bologna faccia una gara molto accorta, che approcci bene alla partita. Sono due squadre – con le dovute proporzioni – di qualità, che giocano molto sulle ripartenze. Quando la Lazio riparte, è difficile da arginare, ma anche il Bologna le cose più interessanti l’ha fatte quando ha lasciato all’avversario il pallino del gioco».

 

4. Ad inizio campionato che aspettative c’erano sul Bologna? Quanto la stagione fin qui portata avanti dalla squadra di Donadoni ha soddisfatto gli addetti ai lavori ed i tifosi rossoblù?

«Le aspettative erano che si potesse puntare al decimo posto, invece da un certo punto della stagione in poi il Bologna sta ripetendo i due campionati precedenti, sempre con Donadoni. L’obettivo minimo da centrare in questo periodo è la salvezza, magari facendo un punto in più rispetto all’anno scorso. A livello di gioco e di risultati le persone soddisfatte sono ben poche a Bologna. La sensazione è che il ciclo di Donadoni stia volgendo al termine».

 

5. Donsah è stato accostato di frequente alla Lazio in ottica mercato. Qual è il tuo giudizio sul giocatore e quanto è importante la sua presenza nella rosa del Bologna? Infine, lo consideri un giocatore che potrebbe trovare nell’ambiente biancoceleste le condizioni migliori per dimostrare tutto il suo talento?

«E’ un classe ’96, fin qui ha fatto una carriera piuttosto importante, ma è abbastanza discontinuo nel rendimento. Ha grandi mezzi fisici, deve migliorare su quelli tecnici. Ha grande esplosività, è un ragazzo ancora tutto da farsi. Il lavoro di Donadoni su di lui è stato rivedibile: Donsah e anche altri ragazzi sono tutti giocatori che non cresciuti tanti nell’ultimo periodo. La sensazione è il Bologna non creda molto in lui: è stato più volte vicino a cederlo al Torino per un cifra non altissima, intorno agli 8 milioni. Penso che se in estate arriverà un’offerta di questo tipo, il giocatore potrebbe partire, a meno non dovesse arrivare un nuovo allenatore che volesse trattenerlo in rosa. Potrebbe essere un giocatore importante se messo nelle condizioni di esperimersi al meglio e se gli venissa dimostrata un po’ di fiducia. Qui al 100% non l’ha mai avuta. In un centrocampo molto dinamico come quello della Lazio potrebbe starci benissimo».

 

6. Ad inizio febbraio Simone Verdi si è fermato a causa di una lesione al bicipite femorale che l’ha costretto a stare ai box per circa un mese. Quali sono le sue condizioni fisiche ora che è tornato?

«Non è ancora al 100%, l’infortunio è stato piuttosto fastidioso. Già contro l’Atalanta ha fatto vedere qualche fasso avanti, ma non è ancora il Verdi che conosciamo. Quello che è arrivato fino alla Nazionale, e che sembrava ad un passo dal doversi trasferire al Napoli. Chiaramente quando manca il suo apporto, il Bologna ne risente molto. La speranza è che visto anche il palcoscenico di domenica, il bisogno di punti della squadra e la sua voglia di mettersi in luce in vista delle due partite della Nazionale, che possa tornare protagonista. Con la sua tecnica e la sua visione di gioco, potrebbe essere determinante per il Bologna».

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