Minala, il primo gol e i soldi alla famiglia - Lazio News 24
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2014

Minala, il primo gol e i soldi alla famiglia

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Josph Minala, a segno per la prima volta da professionista sabato a Cittadella con la maglia del Bari, adesso guarda avanti. Come riporta La Gazzetta dello Sport, quando la Lazio, dopo avergli rinnovato il contratto fino al 2018, lo ha mandato in prestito al Bari, Minala si aspettava di giocare più dei 41 minuti totali, oltre alle forti critiche dell’ex tecnico Devis Mangia. La svolta vera, Minala, sperava di averla vissuta nel giorno in cui, nel 2011, mise piede per la prima volta a Roma. Ma, alla stazione Termini, la persona che avrebbe dovuto introdurlo nel calcio italiano lo attese sul binario, gli diede un cellulare senza sim e scappò. Lo accolse la Città dei Ragazzi, comunità che si occupa dell’inserimento di giovani privi di un supporto familiare, che aveva anche una squadra in un campionato Figc, fuori classifica perché spesso giocavano ragazzi senza documenti; poi un’apparizione con lo Sporting Fiumicino, e la Vigor Perconti. È lì che Minala si fece notare negli Allievi regionali, conquistandosi un posto nella Rappresentativa regionale, ma è anche lì che iniziarono i primi sospetti sulla sua età, esplosi come un bubbone due giorni dopo la sua prima convocazione in Serie A, per il derby del 9 febbraio scorso, anche se Minala già da mesi si allenava e giocava con la Primavera di Alberto Bollini, che spinse tanto per farlo tesserare. I documenti, però, sono inconfutabili: la carta d’identità italiana, alla voce data di nascita, recita 24 agosto 1996. Avesse avuto davvero 30 anni, probabilmente non si sarebbe fatto espellere al fischio finale dopo aver vinto il derby contro la Roma nei quarti dei playoff scudetto, saltando la semifinale persa contro il Torino. Poi è arrivata Bari: città che ha accolto Minala come un beniamino, tifosi che lo fermano per dargli una pacca sulla spalla, e un allenatore – Nicola – che non avrà problemi a concedergli più spazio. Il Bari, per Joseph, è come una famiglia, ma non sarà mai come la sua: vivono tutti in Camerun (e dopo la Coppa d’Africa, potrebbe entrare nel giro della nazionale), e lo stipendio di Minala finisce interamente a casa. Dove Joseph ha 10 fratelli, tra cui Bessala, 17 anni, che gioca a calcio e che potrebbe presto arrivare in Italia: formerebbero una squadra, che da sabato scorso ha anche chi segna.

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