Sereni: «Provedel mi ha stupito, sulla Coppa Italia del 2004...»
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Sereni: «Provedel mi ha stupito, sulla Coppa Italia del 2004…»

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Matteo Sereni, ex portiere di Lazio e Torino, ha parlato nel consueto match program a due giorni dalla gara tra biancocelesti e granata

Intervistato dal Match Program alla vigilia di Lazio-Torino, Matteo Sereni ha dichiarato:

MIHAJLOVIC – «Sono venuto a Roma lo scorso dicembre per il funerale di Mihajlovic. Sinisa era uno dei miei migliori amici, lo conoscevo da 25 anni, da prima che si sposasse. Mi manca ogni giorno».

LAZIO – «Oggi seguo il calcio con molta tranquillità ma non mi perdo una partita di Champions League. Mi aspetto comunque una bella partita tra due squadre in salute. La Lazio deve continuare a fare bene per prendersi un posto in Champions League. Ti dirò di più: se fossi nella squadra di Sarri crederei fino all’ultimo allo scudetto. Sia chiaro, il Napoli ha chiuso da tempo il campionato. Però, sai, fino a che non c’è la matematica…».

PROVEDEL – «Sarò sincero, non lo conoscevo bene. Ho iniziato seguirlo solo da quando giocava nello Spezia, è cresciuto molto. Ha sfruttato bene l’occasione, non era facile, soprattutto in una piazza particolare come Roma. Si è subito integrato, dimostrando di essere anche un ragazzo serio, con la testa sulle spalle».

COPPA ITALIA 2004 – «La Coppa Italia mi aiutò a sfruttare meglio le occasioni, dopo le difficoltà e pressioni iniziali. Trovai infatti un ambiente ostile, con aria di cambiamento. L’anno dopo conquistai invece titolarità e fiducia, iniziando a sentirmi un calciatore a 360°. Ho guadagnato tutto con il lavoro, nessuno mi ha mai regalato nulla. Non le mandavo a dire, forse è stato questo il mio limite. Allenandomi con Peruzzi però imparai a diventare meno esuberante. Per me andare in campo era un divertimento».

OROGLIOSO – «Molto, anche perchè, come ho detto, nessuno mi ha mai regalato nulla. Sicuramente era un calcio diverso da quello di oggi, che è molto più fisico. Avevamo campioni in ogni reparto, tanta qualità dalla difesa all’attacco, senza dimenticare il centrocampo. Non posso non citare gente come Favalli, Negro, Couto, Mihajlovic, Stam e Cesaretto (Cesar). Feci bene, non a caso mi avrebbe voluto anche il Milan per sostituire l’infortunato Dida».

ESPERIENZA AL TORINO – «Il Toro è stato il continuo di quello che mi ha dato la Lazio. Il calore dei tifosi mi ha esaltato, grazie a loro feci delle stagioni incredibili. Ancora oggi sento l’affetto. Arrivai dopo un periodo di inattività lungo un anno, ero molto carico e voglioso di fare bene».

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