Marchegiani: "La Lazio ha tutte le possibilità per fare bene contro il Chievo" - Lazio News 24
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2014

Marchegiani: “La Lazio ha tutte le possibilità per fare bene contro il Chievo”

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E’ intervenuto in esclusiva ai micorofni della trasmissione “I Laziali Sono Qua”, che ha contattato Luca Marchegiani, portiere indimenticabile dell’era Cragnotti.

Luca tu sei stato uno dei primi grandi acquisti della Lazio di Cragnotti. Che ricordi hai di quel periodo?

“Splendidi. Ho passato degli anni molto intensi alla Lazio. Arrivavo dal Torino già da giocatore importante, dato che ero uno dei due portieri della Nazionale. Ho avuto la fortuna di continuare a crescere insieme alla squadra e di togliermi parecchie soddisfazioni. Purtroppo non tutti i personaggi che lo avrebbero meritato sono riusciti ad alzare qualche trofeo. Mi riferisco in particolare a Beppe Signori. Per me è stata un’ingiustizia che uno come lui non abbia vinto nulla con la Lazio. Anche negli anni precedenti alle vittorie la squadra era fortissima. Cosa vi mancava? Credo che ci mancasse un po’ di convinzione nei nostri mezzi. Proprio l’altro giorno parlavo con Zeman del secondo posto del 1994-95. Se andiamo a vedere i nomi che componevano quella squadra, penso che non le mancasse niente per lottare per il titolo. La sicurezza in noi stessi è arrivata con il tempo e credo che noi della vecchia guardia fummo decisivi nel creare un punto d’incontro tra la prima Lazio di Cragnotti e quella che a fine anni ’90 iniziò a vincere qualunque cosa”

Secondo te qual è stato il successo più importante in assoluto?

“La Supercoppa Europea vinta a Montecarlo contro il Manchester United. In quel momento la Lazio arrivò davvero sul tetto del mondo, consacrandosi come una delle squadre più importanti su scala mondiale”

Tutti noi ricordiamo con grande affetto la parata del rigore a Giannini nel Derby del 6 marzo del 1994. Ci racconti come hai vissuto quel momento?

“Con grande concentrazione. L’anno precedente, quando giocavo nel Torino, Giannini mi fece tre gol, tutti su rigore. Avevo voglia di invertire la tendenza e Giannini non stava vivendo un bel periodo. Per fortuna andò bene. Fu una grande liberazione. Per un portiere, parare un rigore, è come quando fa gol un difensore. Parare quel rigore mi diede tanta fiducia e fu bello far contenti i tifosi. Hai avuto un grande secondo portiere come Marco Ballotta”

Che rapporto avevi con lui?

“Ottimo. Secondo me Marco era perfetto per fare il secondo portiere. Riusciva ad entrare subito in partita, cosa non scontata, vista la delicatezza del ruolo. Aveva un’estrema serenità e tranquillità quando entrava in campo e infondeva fiducia nell’intero reparto difensivo”

Domani c’è Chievo-Lazio. Tu hai giocato in entrambe le squadre. Cosa ti aspetti dalla partita?

“Innanzitutto ti dico che secondo me il Chievo non è più la bella realtà di qualche anno fa. Se pensiamo ai tanti giocatori che sono passati per Verona nel recente passato, da Corradi a Perrotta, e confrontiamo il modo di giocare che aveva con quello che ha ora, penso che sia visibile il ridimensionamento. Aver perso un grande Direttore Sportivo come Giovanni Sartori poi non aiuta. Venendo alla partita, penso che la Lazio abbia tutte le possibilità di farla sua, a patto che se la giochi a viso aperto come ha fatto finora in campionato. Secondo me la squadra di Pioli è fra quelle che hanno espresso il miglior calcio. Non deve giocare pensando di gestire la partita, perchè abbiamo visto che appena abbassa i ritmi va in difficoltà”

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